Dall’officina al tribunale: occhio ai “fornitori non testati”

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Sviluppa e realizza sistemi per l’automazione industriale la LadeMac S.r.l., società che annovera tra i propri clienti molte importanti multinazionali americane, tedesche e giapponesi. Il suo titolare, Fulvio Cavello, racconta una “disavventura legale” capitata alla propria attività: «Noi costruiamo diverse tipologie di attrezzature. Tra queste, risultano molto apprezzati i nostri sistemi di carico e scarico di elementi tubolari destinati, per esempio, ad asservire le macchine di taglio laser». Alcuni mesi fa, tuttavia, un importante cliente tedesco della LadeMac, che aveva acquistato uno di questi caricatori, lamentò diversi problemi: i tubi venivano movimentati in maniera irregolare, con frequenti arresti e inceppamenti. «Il cliente – prosegue Cavellopretese l’immediata riparazione dell’attrezzatura e noi, ovviamente, ci attrezzammo per risolvere la situazione. Inviammo in Germania una squadra di tecnici, i quali scoprirono che il motivo del malfunzionamento era da collocare nei “rullini di scorrimento”, evidentemente non a misura». I tecnici sostituirono i rullini incriminati con altri perfetti e il cliente tedesco riprese a produrre in maniera regolare e con la massima soddisfazione. All’esito della vicenda la LadeMac decise di non pagare la fornitura dei rullini cui aveva chiesto di realizzarli, la Rolla&Tramolla S.r.l., storica costruttrice di rullini ed elementi rotanti a disegno. L’impasse durò diversi mesi, dopodiché la Rolla&Tramolla si rivolse ai propri legali mediante i quali ottenne dal Tribunale un “decreto ingiuntivo” di pagamento della fornitura per circa 10.000 euro nei confronti della LadeNac, la quale, chiaramente, si oppose, come spiega Cavello: «I nostri legali motivarono l’opposizione al decreto ingiuntivo evidenziando la non conformità della fornitura dei rullini rispetto alle richieste iniziali e le extra spese sostenute per ripristinare il macchinario acquistato dal cliente tedesco».

Alcune domande all’esperto

  1. Come si comportò il giudice? «Il giudice nominò un ingegnere esperto in materia, il cosiddetto CTU, consulente tecnico d’ufficio, affinché desse risposta ad alcuni “quesiti tecnici”. In particolare, chiese di verificare se i rullini in oggetto presentassero realmente vizi e difetti, cioè se fossero stati cioè mal costruiti dalla Rolla&Tramolla; e, in caso di riscontro positivo, di indicare se i difetti fossero tali da bloccare il macchinario acquistato dal cliente tedesco».
  2. Quali indagini eseguì il CTU? «Il consulente avviò le indagini tecniche, effettuò analisi e misure dei rullini in questione, confrontando i risultati con i disegni tecnici, cioè con le richieste iniziali della LadeMac».
  3. Quali furono gli esiti della consulenza? «Le misure effettuate in contraddittorio con i periti delle due parti certificarono che i rullini erano stati realizzati in maniera approssimativa, con errori superiori al consentito e con misure fuori tolleranza. Il CTU scoprì anche che tali rullini non erano stati torniti direttamente dalla Rolla&Tramolla, ma da una realtà terza per conto di quest’ultima, scelta all’ultimo minuto e in maniera affrettata. Ciò era avvenuto perché in quel periodo la stessa Rolla&Tramolla non era in grado di assolvere internamente tutte le commesse forse per troppo lavoro o comunque per l’impossibilità di utilizzare le proprie macchine utensili».

Così si concluse la vicenda

Una volta che il consulente ebbe depositato la sua relazione, il giudice accolse l’opposizione al decreto ingiuntivo della LadeMac, la quale pertanto non dovette pagare la fornitura ritenuta difettosa. La Rolla&Tramolla, inoltre, fu condannata a rifondere per intero le spese legali.

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Avvertenza per il lettore

Il presente articolo è stato redatto su nomi e circostanze di fantasia; ciononostante, fa riferimento a situazioni che possono concretamente verificarsi tra due officine manifatturiere: quando un fornitore di lavorazioni meccaniche viene scelto affrettatamente, senza i dovuti test o le necessarie analisi preventive, il rischio di incorrere in forniture grossolane è molto elevato.

Ing. Vittorio Pesce (CTU del Tribunale e della Corte d’Appello di Milano)

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