Normalizzati e standardizzazione

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Sia che si parli di tecniche lean, sia che si parli di world class manufacturing o sia che si usi solo il buon senso, la standardizzazione dovrebbe essere un elemento chiave nella messa a punto di progetti-prodotti dai quali ottenere il massimo profitto a fronte del minimo impegno progettuale.

Infatti, con standardizzazione si intende il processo di stabilire specifiche di base per un insieme di elementi e componenti o caratteristiche dei prodotti normalmente impiegati in termini di forme, dimensioni ed elementi tecnici.

Questa idea ben si avvicina anche al concetto di semplificazione che prevede la riduzione del numero di differenti dimensioni e forme di articoli o componenti che devono essere prodotti o immagazzinati.

Vi sono varie ricadute immediate di questo modo di intendere e di approcciare la progettazione e la realizzazione dei prodotti di una azienda, tra le quali, prima tra tutte, vi è la riduzione dei costi in quanto permette di acquistare un minor numero di tipologie di merci, in maggiori quantità ed a prezzi più bassi rispetto a quanto costerebbe ogni volta produrre o ricercare componenti differenti. Altra riduzione dei costi è sicuramente collegata al minor numero di elementi che vanno processati e immagazzinati (si riducono infatti i costi di ispezione e ricezione, e delle relative pratiche amministrative collegate, nonché quelli del controllo e gestione del magazzino).

In pratica, adottando una buona tecnica di standardizzazione, è possibile raggiungere una maggiore economia generale. Ma non solo. Se i prodotti standardizzati (o normalizzati, come vengono anche detti) sono ben scelti, altri vantaggi non secondari sono sicuramente una maggiore convenienza nell’uso dei componenti assicurandone una maggiore uniformità e una riduzione della varietà (il che semplifica anche le fasi di progettazione). Usare prodotti o componenti standardizzati significa, inoltre, aiutare l’assicurazione della qualità incrementandone il valore in tutte le attività collegate grazie ad una maggior facilità nella scelta del componente (che può essere identificato da catalogo) e una minor possibilità di errore nell’uso del componente stesso.

Anche per chi produce vi sono grossi vantaggi legati alla maggiore facilità con cui la produzione può essere eseguita, automatizzata e prevista su lunghi periodi di tempo. Si può, cioè, produrre componenti che si è sicuri di vendere perché sicuramente richiesti dal mercato. Significa componenti meglio progettati e meglio realizzati e meglio adatti alle esigenze dei propri clienti.

Per chi acquista e usa prodotti normalizzati risulta inoltre possibile uniformare i materiali impiegati, portare i propri standard al livello desiderato, ridurre la varietà dei componenti e dei semilavorati impiegati per realizzare il prodotto finito e stabilire in modo più semplice (e quindi più performante, con minore possibilità di errore) le specifiche dei componenti di cui approvvigionarsi. Il loro uso, infine, semplifica anche le operazioni di assemblaggio contribuendo la realizzazione di prodotti più semplici perché meno complessi e meno difficili da usare.

Standardizzazione sì, ma con criterio

Come in tutte le cose, però, vi sono alcuni aspetti che non vanno dimenticati e che vanno considerati in modo adeguato. Diminuire troppo la varietà dei prodotti finali potrebbe, infatti, ridurre l’interesse del cliente finale compromettendo alcuni dei vantaggi competitivi della azienda. Inoltre, c’è il rischio che una volta standardizzato un prodotto venga tenuto congelato troppo a lungo mantenendo imperfezioni o problemi che non vengono affrontati e risolti per troppo tempo. Infine, se non opportunamente considerati, eventuali variazioni di progetto richiedono costi troppo elevati, il che va ad incrementare la normale resistenza al cambiamento (e quindi al potenziale miglioramento) che si osserva in alcune realtà industriali. In questo senso una possibile risposta è la cosiddetta standardizzazione personalizzata, ovvero la produzione di prodotti realizzati in serie ma che è possibile adattare a richieste personalizzate.

Ancora una volta è solo un buon rapporto cliente-fornitore che permette di identificare quei componenti e le relative caratteristiche che meglio li rendono adatti al loro effettivo utilizzo.

di Claudio Giardini

Nell’ultimo numero di Stampi abbiamo ospitato uno speciale dedicato agli elementi normalizzati, che illustra prima le esigenze degli stampisti attraverso alcune interviste, per poi offrire una carrellata di proposte dei maggiori fornitori, i quali, oltre a presentare i prodotti maggiormente innovativi, hanno colto l’occasione per delineare i trend tecnologici e di mercato dei prossimi anni per questo settore in evoluzione.

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