75 anni guardando al futuro
Dinanzi a una platea di 200 invitati – in rappresentanza dei dipendenti, clienti e dei partner – Silvio Colombo S.p.A. ha celebrato presso la Villa Reale di Monza il 75esimo anniversario dalla sua fondazione avvenuta nel 1944.
Oggi l’azienda che era nata a breve distanza dalla storica residenza come ferramenta e distributore di articoli tecnici è capofila di un gruppo cui fanno capo anche Intervolventi CFC e Coltrade, con sedi a Ningbo e Shanghai.
Grazie ai suoi poli nella Repubblica Popolare e in virtù dell’attenzione con cui è stata curata la loro crescita qualitativa, la società Silvio Colombo – che adesso ha sede a Seregno ed è presieduta dal figlio del fondatore eponimo, Attilio Colombo, – vanta la messa a punto di un Marchio COL, da decenni riconosciuto e apprezzato dal mercato.
In precedenza e cioè sino alla metà dello scorso decennio la sua vocazione era quella di un tipico distributore a valore aggiunto che importava prodotti selezionati dal Giappone, dalla Corea del Sud, dalla stessa Cina. «Quel che non è cambiato», ha dichiarato la responsabile marketing e nipote del fondatore, Angelica Colombo, «è lo spirito di appartenenza. Figure manageriali, sono divenute a pieno titolo una parte integrante del nostro business: ci piace definire la Silvio Colombo Group come “Familar manageriale”».
Tocca a loro proseguire perciò una storia di successo che ha visto il gruppo mantenere un tasso di crescita medio del 15% negli ultimi anni. Sulla scia di un piano quinquennale mirato al raddoppio del volume d’affari il vendor punta all’espansione in area Emea, Europa dell’Est e Turchia oltre che al consolidamento all’ombra della Grande Muraglia dove cresce la domanda interna e quella dei marchi occidentali presenti nel Paese.
E si è dichiarato pronto per bocca di Roberto Petromilli (vice Presidente del Gruppo e genero di Attilio Colombo) e del Direttore Vendite Fabrizio Orsenigo a gestire e vincere la sfida dell’elettrificazione dell’auto, settore il cui fatturato rappresenta già il 35% del totale di Silvio Colombo.