Terziarizzazione della manutenzione

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La terziarizzazione, ormai nota con il termine inglese outsourcing, ovvero “outside resourcing”, rappresenta quel processo attraverso il quale si opera il trasferimento di attività produttive e di servizi dalla gestione diretta delle aziende alla gestione di terzi esterni all’azienda.

La manutenzione nel XI secolo

Il fenomeno della terziarizzazione si è sviluppato negli anni in parallelo al cambiamento organizzativo della manutenzione, mentre contemporaneamente, con lo sviluppo di un’ingegneria specifica per questa branca, il modo di operare si spostava dal guasto alla prevenzione.

Anche le aree interessate dalla terziarizzazione sono passate dalle attività a più basso valore aggiunto (mensa, pulizie, trasporti…) a quelle a più alto valore aggiunto (sicurezza, contabilità, elaborazione dati, logistica, manutenzione, risorse umane, marketing).

Per raggiungere obiettivi di efficienza e flessibilità, le aziende si ispirano a due principi fondamentali:

– gestione per processi focalizzata sulle “competenze core”;
– terziarizzazione delle attività non “core”.

La gestione per processi sposta il focus dall’ottimizzazione delle attività all’interno degli enti all’ottimizzazione dei processi.

Ogni azienda è rappresentabile come un insieme di processi interconnessi che generano prodotti e/o servizi determinandone il successo nel mercato.

Ciascun nucleo di attività:

– è fornitore rispetto a chi sta a valle;
– è responsabile del processo affidatogli;
– è cliente rispetto a chi sta a monte.

Si viene così a creare una catena cliente-fornitore, in cui il ruolo del fornitore diventa individuare i clienti, definirne le esigenze, accordarsi in maniera chiara e fornire prestazioni conformi agli accordi; mentre il ruolo del cliente è quello di definire le specifiche, concordare le soluzioni, responsabilizzare il fornitore sulla qualità e dare feedback al fornitore.

 

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