L’officina del volo decolla verso il 4.0

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Secondo Mona, realtà di primo piano nel settore aeronautico italiano, ha scelto Mitsubishi Materials e la sua utensileria per la lavorazione di acciai ad altissima resistenza e il nuovo servizio Inventory Solutions per la gestione del magazzino utensili.

Avvolto dall’abbraccio delle Alpi, il distretto aerospaziale lombardo rappresenta una realtà affermata a livello globale. Tra le aziende che lo hanno consacrato alla fama internazionale c’è Secondo Mona, che quest’anno celebra i 116 anni di attività con un successo in crescendo.

Fondata a Somma Lombardo, piccola perla del varesotto con il suo castello visconteo, la società guidata dai fratelli Claudia e Riccardo Mona è uno dei nomi più importanti in ambito forniture di sistemi ed equipaggiamenti di bordo per l’industria dei velivoli ad ala fissa e rotante, sia civile che militare.

Partner nello sfidare le frontiere tecnologiche che si sono succedute negli anni è Mitsubishi Materials, riferimento mondiale nello sviluppo e produzione di materiali, rivestimenti e utensili di precisione.

Aeronautica e non solo: Secondo Mona si racconta

La storia di Secondo Mona coincide con quella dell’industria aeronautica italiana, con una centenaria passione per il volo mai sopita, come ci racconta Riccardo Mona, amministratore delegato e rappresentante – assieme alla sorella Claudia – della quarta generazione di famiglia.

Lo incontriamo presso la sede dell’azienda, un multiforme spazio industriale dove passato e futuro vivono in perfetta coabitazione. L’edificio centrale e gli uffici sono ancora quelli ristrutturati e costruiti ex novo nel 1953, nel cinquantenario dell’azienda, mentre gli interni sono in continua evoluzione in direzione Industria 4.0.

«L’azienda è stata fondata nel 1903 dal mio bisnonno Secondo Mona, di cui ancora oggi porta il nome – riferisce l’imprenditore –. Nel 1913 è iniziata la collaborazione con Gianni Caproni, storico pioniere dell’aeronautica in Italia e nel mondo. Tutto è nato da una semplice chiacchierata di fronte al Castello di Somma Lombardo: il settore aeronautico stava emergendo proprio in quegli anni, e Caproni aveva bisogno di qualcuno che revisionasse i motori che allora comprava in Francia. Il mio bisnonno era un giovane tecnico, aveva aperto il suo primo negozio di velocipedi e si era subito appassionato al mondo del volo. Ha così intrapreso questa avventura che, germogliata da una chiacchierata al bar di paese, è diventata la realtà globale di oggi».

Da quell’incontro quasi fortuito Secondo Mona spicca il volo, diventando uno dei protagonisti del successo dell’aeronautica negli anni in cui l’Italia era all’avanguardia nel settore.

Nel 1923 l’azienda inizia a progettare gli equipaggiamenti da installare sugli aeromobili, accompagnando i record messi a segno dal nostro paese, come quello sulla distanza, quello di altezza, le trasvolate atlantiche e molti altri.

Sono gli anni del Futurismo, della velocità, delle macchine, del nuovo e dei sogni arditi, a cui seguirà però un periodo buio.

È il secondo dopoguerra il momento più critico: il settore aeronautico italiano subisce un drastico crollo, conseguenza del divieto di progettare e produrre velivoli militari. L’azienda deve cambiare volto per poter proseguire con la sua attività.

«Era importante mantenere una capacità progettuale ma soprattutto produttiva, e così ci siamo guardati intorno, ripartendo dalla passione delle origini per i motori e le motociclette – spiega Riccardo Mona. Abbiamo contribuito a tutte le case automobilistiche italiane, Ferrari, Fiat, Maserati, Lancia e molte altre, con le nostre pompe carburante, vincendo tante gare intorno agli anni ‘50-’60».

La chiave è quindi stata la diversificazione. Così Secondo Mona ha iniziato a occuparsi di settori come quello delle macchine da stampa e per tappi da sughero, i cui esemplari sono oggi conservati nel museo aziendale. Qui sono custoditi veri e propri gioielli: inestimabili documentazioni storiche come foto in bianco e nero dei primi velivoli e manifesti celebrativi delle prime crociere atlantiche, oltre ai molteplici componenti prodotti da Secondo Mona nel corso della sua storia.

Il filo conduttore dell’impresa rimane però l’industria aeronautica, e negli anni Sessanta l’azienda si specializza nei sistemi di gestione del carburante, veicolazione dei fluidi, rifornimento a pressione e pompe di travaso.

 

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