Solo chi, disponendo di tanto mestiere, tecnologia e di quel pizzico di fantasia, che non guasta mai, può riuscire a soddisfare la richieste di pezzi molto complessi e precisi, e quindi a distinguersi dalla massa. E’ questo il messaggio che esce dall’incontro con P.G.F., una della più quotate tornerie dello stivale, avendo alle spalle ben oltre mezzo secolo di esperienza.

La loro lunghezza può giungere fino a 150-200 mm e, oltre che per le strette tolleranze dimensionali, nell’ordine dei 2-3 centesimi, si distinguono per la presenza di filettature esterne nonché di fori molto profondi e concentrici all’interno. Per realizzarli, partendo da barre di acciaio dolce, si ricorre, soprattutto, a torni a fantina mobile CNC con utensili motorizzati, i più indicati per ottenere risultati eccellenti. Pur essendo classificabili come boccole, è davvero limitativo definirli così trattandosi di corpi candela per motori diesel atti ad alloggiare al loro interno il relativo elettrodo. Classico esempio di prodotti estremamente complicati, dove è essenziale molta esperienza, capacita, ed anche un po’ di “malizia” dal parte dell’operatore: essi sono fra i molteplici che la P.G.F. S.r.l. di Pianezza (TO) estrae quotidianamente dai mandrini dei propri torni per indirizzarli poi verso il suo principale canale di sbocco, ovvero l’industria automobilistica.

Un festival di pezzi torniti

«Fra gli svariati pezzi realizzati le candelette per motori diesel sono uno dei nostri fiori all’occhiello – spiega Franco Pelissero, titolare e rappresentante della seconda generazione aziendale -. E ad esse, da qualche tempo a questa parte, dobbiamo una buona quota del fatturato. Nel mostrarle, poi, ci piace far notare, con un po’ di orgoglio, che sì, certo, in fondo si tratta di boccole, ma che boccole! Del resto, oggi più che mai, è solo dimostrando di saper creare oggetti così complessi che si può essere presi in considerazione da clienti di un certo calibro i quali, solo dopo averti messo così duramente alla prova, magari in seguito ti commissionano particolari un po’ più semplici. Nel ventaglio produttivo offerto un’altra, diciamo così, “specialità della casa” – prosegue il nostro interlocutore – è l’alberame, famiglia di articoli costituita da diverse decine di esemplari che si differenziano l’uno dall’altro, per il diametro, da 3-4 mm a 40-50 mm, per la lunghezza, da 50 mm a 500 m), per i rasamenti delle gole, per la concentricità fra diametri e così via. Di uno specifico tipo di albero, di diametro 8 mm e lunghezza 50 mm, destinato anch’esso al comparto dell’automotive, fino a qualche anno fa ne realizzavamo ben 350 mila al mese, numero poi sceso a 50mila per via di nuovi progetti intrapresi dal quel cliente».

Realtà di spicco nel campo della tornitura, nel quale milita dal 1954, la P.G.F. (acronimo di Pelissero Giovanni e Figli), oltre alle boccole (articoli storici con cui iniziò a proporsi al mercato) e ad alberini, realizza, inoltre, rondelle, steli, perni torniti e filettati, viti, raccordi e minuterie metalliche. Gli attuali lotti di produzione sono compresi da un minimo di poche centinaia di pezzi, costruiti a livello di campionatura prototipale per benestare per lo sviluppo di nuovi prodotti, ad un massimo di oltre 100.000, ma la ditta torinese realizza altresì prototipi e campionature in tempi rapidi, dimostrandosi un partner affidabile per lo sviluppo di nuovi prodotti. Grazie al contributo di collaboratori esterni essa è pure in grado di fornire i pezzi suddetti già sottoposti a rettifica, a trattamenti termici, a trattamenti galvanici (cromatura lucida e opaca, anodizzazione), a lucidatura e a finiture superficiali.

 

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