Ricambi di manutenzione

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I materiali che la manutenzione utilizza per assicurare, mantenere e ripristinare il funzionamento vengono suddivisi in classi in modo da agevolarne la gestione.

I criteri di classificazione si possono basare su varie proprietà dei materiali, tuttavia quello più seguito si rifà alla loro natura commerciale; si distinguono di conseguenza le seguenti classi:

  • materiali di consumo, così chiamati perché vengono “consumati” diffusamente pressoché indipendentemente dal tipo di azienda, non sono ricambi in quanto non sono espressamente deputati a sostituire materiali similari (olio, viteria, guanti, vernice…);
  • ricambi generici, non legati ad un determinato bene, acquistabili su piazza e standardizzati in base a caratteristiche fisiche, chimiche e geometriche (cuscinetti, giunti, motori elettrici, cilindri idraulici…);
  • ricambi specifici, espressamente progettati e costruiti per uno o al più pochi beni, debbono essere realizzati a disegno o acquistati dal loro costruttore monopolista;
  • materiali grezzi o semilavorati, cioè materiali da cui ricavare per lavorazioni successive i ricambi specifici (barre, tondi, piatti…).

La gestione operativa dei ricambi

La gestione operativa è responsabilità della logistica e si attua distintamente per ciascuna tipologia di materiale: materiali di consumo, ricambi generici, ricambi specifici, grezzi e semilavorati. I materiali di consumo, in virtù della loro facile reperibilità sul mercato, si gestiscono a fabbisogno (acquisto appena prima dell’impiego) laddove l’occorrenza sia prevedibile, in caso contrario si costituisce una scorta esigua, sufficiente a coprire i consumi durante il tempo di approvvigionamento. Il livello di riordino è quantità di scorta di un materiale raggiunta la quale si deve lanciare un ordine d’acquisto ed il lotto economico è la quantità da acquistare ed è espressa dalla ben nota formula che minimizza il costo. I ricambi specifici a degrado prevedibile sono materiali da gestire possibilmente senza scorta, quindi a fabbisogno, lanciando l’ordine d’acquisto (ordine chiuso) in tempo utile all’approvvigionamento, ma senza eccedere nell’anticipo rispetto al momento d’impiego per contenere l’investimento ed il corrispondente interesse. Pur essendo prevedibile il degrado di questi ricambi, potrebbe permanere una certa aleatorietà, ciò suggerisce di mantenere ugualmente una scorta di sicurezza: il coefficiente di sicurezza dovrebbe essere definito all’atto della decisione di messa a scorta, sulla base della criticità del bene cui il ricambio si riferisce. I ricambi strategici sono ricambi per i quali all’occorrenza è richiesta l’immediata disponibilità; ciò implica la disponibilità a scorta, dato che per definizione non è possibile la pronta reperibilità sul mercato. La scorta deve dunque essere garantita presso il fornitore oppure internamente. Per i materiali grezzi oppure semilavorati, il loro impiego deve essere giustificato da accurate scelte economiche, supportate da fattibilità tecnologica. La scorta di grezzi o di semilavorati deve risultare più economica dei ricambi finiti ed il tempo richiesto per fabbricare il ricambio non deve penalizzare eccessivamente la disponibilità del bene. Infine, la gestione operativa dei materiali per la manutenzione prevede l’esame delle voci di materiali utilizzate nel periodo prescelto per l’analisi, generalmente l’esercizio annuale o sua frazione; parimenti il computo di quelle non utilizzate, le rispettive incidenze relative alle quantità in scorta indicano al gestore dei materiali tecnici di quali voci sia bene incrementare e quali diminuire, al limite quali inserire ex novo e quali eliminare. L’analisi viene svolta attraverso una classificazione ABC, che risponde alla legge universale di Pareto, nella quale si evidenziano i codici di elevata movimentazione e di elevato valore unitario, più critici dal punto di vista dell’immobilizzo del capitale a magazzino, e quelli di bassa movimentazione, detto anche indice di rotazione. Inoltre la gestione beneficia di indici appositamente calcolati (indice di rotazione), per evidenziare le correzioni da attuare.

 

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