CAD/CAM e fabbrica del futuro

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Le esigenze dell’ufficio tecnico. Le esigenze delle moderne macchine utensili, sempre più potenti e performanti. Il CAM aiuta a risolvere entrambe.

Mezzo secolo di evoluzione

Nella seconda metà del secolo scorso si affaccia sul mercato un modo rivoluzionario di concepire la lavorazione per asportazione di truciolo, sfruttando le potenzialità offerte dall’elettronica e dall’informatica che, almeno nelle grandi realtà produttive, iniziava, più o meno timidamente, a prendere piede.

Alla tradizionale macchina utensile manuale si affiancano soluzioni via via più evolute, in grado di eseguire lavorazioni sempre più complesse, che richiedono abilità e conoscenze diverse per renderle produttive. Nasce la programmazione automatica degli anni ‘70, un grandissimo aiuto per l’utente che deve programmare la macchina utensile e nascono i primi sistemi CAM che permettono di “programmare” la lavorazione in maniera assistita, in genere in un ambiente separato dalla macchina utensile.

In Italia nasce GTL, sviluppato da Olivetti, considerato il primo CAM italiano, basato su un suo linguaggio.

I sistemi CAM sono stati una grande innovazione per il mondo manifatturiero, ma, a causa della capacità di calcolo richiesta, erano disponibili solo su grossi computer, che, oltre ad avere un costo importante, erano di difficile gestione: negli anni ‘70 o ‘80, ma anche più avanti, pochi avevano dimestichezza con l’informatica o con l’elettronica – spiega Maurizio Porro di NC Srl. Un addetto alla macchina utensile non era propenso a credere e accettare che un computer potesse istruire una macchina utensile in modo da produrre un pezzo con la sua stessa abilità. In realtà, se vogliamo proprio essere sinceri, anche oggi si incontra l’operatore che, dopo aver fatto il CAM, va in macchina con lo spirito del contestatore, cercando dove correggere e ottimizzare ciò che il sistema ha fatto. Aldilà di quello che può essere l’antagonismo uomo-macchina, tutto ciò ha una sua ragione d’essere, che parte dall’idea della possibile modifica, ritenuta più veloce se la programmazione è a bordo macchina“.

 

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