L’innovation manager: voucher e procedure per le imprese

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Figura specifica, di fondamentale importanza per le aziende che si allineano al Piano Industriale 4.0, l’innovation manager potrà essere pagato, in parte, con un contributo a fondo perduto, utilizzabile dalle Pmi per acquistare prestazioni consulenziali.

La Legge di Bilancio 2019, all’articolo 19 comma 23, prevede l’erogazione di contributi a beneficio delle piccole e medie imprese, con la creazione di un fondo, per i due periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2018: il fondo ha una dotazione pari a 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021. Si tratterà di finanziamenti alle Pmi per le spese in “consulenze per progetti innovativi”, nella forma di un voucher, con un valore variabile dai 25 mila ai 50 mila euro, a seconda del destinatario.

Genesi di una rivoluzione

Era il 2016 e nell’aria si respirava una ventata di novità: già dal 2013 era in atto la quarta rivoluzione industriale, sul modello di una Germania perennemente sul podio dell’innovazione e della produzione. I fattori tecnologici e quelli demografici influenzavano sempre più il modus operandi nel lavoro, e paroloni come tecnologia del cloud o flessibilizzazione del lavoro iniziavano ad essere usate con maggior frequenza anche dai non tecnici.

La quarta rivoluzione industriale chiedeva di applicare la ricerca ai sistemi di produzione, in una cosiddetta interconnessione e collaborazione. Era dunque il 2016 e il Ministero dello Sviluppo Economico introduceva il Piano Industria 4.0, ovvero quella tendenza all’automazione industriale che è andata ad integrarsi con nuove tecnologie produttive, per migliorare le condizioni di lavoro e aumentare la produttività e la qualità operativa degli impianti.

Ma in che modo? Tutta bella la teoria, ma come poter aiutare il vasto e variegato substrato di Pmi italiane? Dunque, si rendeva necessario provvedere con una serie di contributi, previsti ogni anno nella Legge di Bilancio. E, tra i vari incentivi, il governo ha pensato anche a una figura specifica, un simil deus ex machina che arriva e porta innovazione, districando la matassa: l’innovation manager.

Costui, figura di fondamentale importanza per le aziende che si allineano al Piano Industriale, verrà pagato, in parte, con un contributo a fondo perduto, il cosiddetto “Voucher Innovation Manager”, utilizzabile dalle Pmi per acquistare una o più prestazioni consulenziali che dovranno avere caratteristiche ben precise. Si tratterà, infatti, dell’opera (prestazione) specifica e specialistica di un soggetto (il manager) che si occuperà di tutti i “processi di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0”, nonché dell’ammodernamento degli “assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali”.

 

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