Sistemi ibridi in oleodinamica

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Ecco una disamina di possibili sistemi ibridi applicabili nelle macchine movimento terra. Viene presentata anche una valutazione di alcune soluzioni di stoccaggio dell’energia elettrica. Resta comunque un grande punto interrogativo: quanto i rendimenti delle macchine idrauliche possono influenzare le performance di questi sistemi?

Macchine movimento terra: quale futuro?

Le macchine movimento terra operano sia in condizioni stazionarie sia seguendo cicli di lavoro predefiniti. Per loro stessa natura, spesso si spostano su terreni accidentati. Quindi un sistema estremamente robusto è necessario per un veicolo di successo.

La questione delle emissioni, come dimostrato da alcuni recenti studi, assume un’importanza rilevante anche per questa tipologia di mezzi.

Il requisito principale è la potenza e la coppia molto elevata. Insieme questi elementi concorrono allo sviluppo di veicoli innovativi, in grado di massimizzare l’efficienza energetica.

Le macchine movimento terra solitamente utilizzano sistemi idraulici per la loro movimentazione. Ciò, se da un lato comporta una notevole flessibilità nella gestione della potenza e nella possibilità di collegare moduli anche molto distanti tra loro senza la necessità di rinvii meccanici, dall’altro paga lo scotto di alcune perdite parassite (gestione della potenza mediante valvole che strozzano la portata) che sono ineliminabili. Certo, la ricerca sta sperimentando soluzioni alternative (ad esempio, valvole digitali) al fine di migliorarne le prestazioni, ma la tecnologia della gestione idraulica della potenza è ormai matura e un cambio di paradigma sembra ormai indispensabile per ravvivare questi sistemi.

 

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