Lo scorso marzo, Amaplast (associazione commerciale italiana, membro di Confindustria, che riunisce circa 170 produttori di macchinari, attrezzature e stampi per la lavorazione della plastica e della gomma), attraverso il suo centro di studi statistici, ha completato il bilancio di fine anno per il 2018, incorporando i dati del commercio estero dall’Istat e confermando il trend positivo del comparto, che aveva già chiuso il 2017 con risultati record e una crescita a due cifre di tutti gli indicatori.
Italia
Anche se a livelli un po’ più modesti, la produzione ha continuato a mostrare una crescita mentre le esportazioni registrano solo una leggera contrazione. Le importazioni e il mercato interno hanno mantenuto la loro posizione, consolidando così il potenziale e la posizione globale italiana quali leader nella fornitura di tecnologia avanzata, ora pienamente integrata nella visione di Industry 4.0. Ma, sempre secondo quanto affermato da Alessandro Grassi, presidente di Amaplast, questa tendenza è destinata a invertirsi. Dopo otto anni di crescita positiva, i costruttori stanno iniziando a mostrare segnali di preoccupazione per gli effetti delle nuove politiche di bilancio governative e la tendenza generale dell’economia
Analizzando le esportazioni, si rileva una stagnazione in Europa, storicamente il principale mercato per i produttori italiani.
Europa e resto del mondo
I mercati dell’Ue hanno perso un po’ di terreno a causa dei maggiori ordini in vari paesi, ma ciò esclude la Russia, dove le vendite hanno continuato a scivolare. Nelle Americhe, i paesi NAFTA hanno registrato buoni risultati, in particolare in Messico, mentre il Sud America ha subito un calo, principalmente a causa di un andamento poco brillante in Brasile e Argentina. L’Estremo Oriente è stato caratterizzato da una crescita modesta mentre il Medio Oriente ha mostrato un crollo improvviso; infine l’Africa ha visto prestazioni complessive positive.
