Il motore del Duemila e i mollifici

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La drive-line convenzionale di un motore turbodiesel è costituita da circa 400 parti per oltre 800 componenti; quella del cambio di 400 parti, invece, per 400 componenti. In una tipica drive-line elettrica le parti-motore sono 15; i componenti sono approssimativamente una sessantina. Trenta sono le parti del cambio o riduttore e, ancora, sessanta i suoi componenti. Per quel che concerne poi gli elementi elastici, nella transizione dalla combustione interna all’elettrico essi calano da 60 o 80 a un massimo di due. Poiché non sussiste più la necessità di gestire i flussi di liquidi o gas e gli attuatori, perde di utilità il ricorso alle molle elicoidali o a leva. Ecco perché la spinta in direzione dell’elettrificazione suscita comprensibili timori presso i costruttori di molle che l’associazione nazionale Anccem ha riuniti per il secondo congresso nazionale annuale a Corte Franca (Brescia). La tematica era già stata affrontata in occasione della più recente assise di European Spring Federation (Esf) ad Amburgo ed è stata riproposta grazie ai contributi del consulente strategico Marco Pontanari (Mpsc); e di Francesco Guaraldi dell’università di Modena e Reggio Emilia. Quest’ultimo in particolare, oltre a soffermarsi sugli aspetti tecnici del passaggio alla e-mobility ha analizzato come stiano cambiando ed evolvendosi le abitudini d’uso dei guidatori, influenzate oggi da istanze di ordine ambientale e dal sempre più congestionato traffico delle arterie stradali urbane. Sono numerose le incognite che ancora restano da risolvere per preparare il terreno all’invasione dei motori elettrici, promossa sovente più da impulsi emozionali che non dalla conoscenza delle tecnologie, delle emissioni e dei consumi. È tuttavia meglio tenersi pronti: è anche per dare ai suoi membri strumenti adeguati a gestire quella che si presenta come una autentica rivoluzione che Anccem sta spingendo molto sulla formazione, il confronto, lo sviluppo di competenze. Non solo in materia di mobilità a (presunto) impatto zero. Il presidente Francesco Silvestri ha infatti passato in rassegna le iniziative di normazione tecnica cui la sigla sta partecipando attivamente e per le quali si prevede nel 2020 un calendario decisamente intenso. Un meeting del Comitato europeo di standardizzazione EU TC è in agenda a Parigi il prossimo 27 febbraio; mentre è fissato per il primo aprile un nuovo incontro di ESF in coincidenza con il Wire di Düsseldorf. A settembre (14-15) è in programma la Seconda conferenza sulla tecnologia delle molle (ICST) in Germania mentre il 16 e 17 settembre il comitato per la ISO/TC 227 è atteso per una riunione a Milano. L’Italia, è stato ricordato, è leader del gruppo di lavoro WG3 sui metodi di controllo delle molle a estensione; e prende parte inoltre al dibattito sulle tolleranze delle stesse condotto al livello della ESF. Fra il 18 e il 28 novembre del prossimo anno, infine, è stato pianificato il tradizionale viaggio associativo in India, che include la visita agli stabilimenti di colleghi locali e a un impianto di produzione di auto.

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