Finitura imbattibile in rettifica con un lubrorefrigerante ad hoc

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Per un processo di rettifica ottimale, non deve mancare l’azione di un buon lubrorefrigerante che garantisca i risultati di finitura richiesti, mantenendo costantemente pulita la mola in fase di lavorazione.

OMP – Officina Meccanica di Precisione Prandi Guerino è un esempio di eccellenza italiana nel mondo della realizzazione a disegno di componenti meccanici destinati principalmente a costruttori di macchine utensili, ma anche di macchine per il marmo o per tessuti industriali. Nel 90% si tratta di aziende italiane, mentre il restante 10 % sono clienti esteri.

La passione per la meccanica, che ancora oggi permea l’attività, arriva da molto lontano. E vale la pena ricordare da dove.

Siamo nel 1919 quando Alberto Galloni, nonno materno dell’attuale presidente di OMP, Giovanna Prandi, fonda la Società Anonima Moto Galloni – Borgomanero, per la produzione di motociclette. La casa raggiunge l’apice della fama grazie ai successi ottenuti, dal 1919 al 1927, nell’ambito delle corse professionistiche: il team Galloni vince molte gare con i migliori piloti dell’epoca e stabilisce numerosi record su pista.

Il famoso crollo di Wall Street del 1929, paragonabile per conseguenze a quanto successe nel 2008 con la Lehman Brothers, scatenò una crisi del sistema economico occidentale a cui non sfuggì nemmeno la Galloni, che chiuse i battenti nel 1932.

Finita la seconda guerra mondiale, Alberto e il figlio Giuseppe tentano di ritornare sul mercato delle moto ma con scarsa fortuna. Solo nel 1952, Guerino Prandi, padre di Giovanna, ereditando il grande spirito imprenditoriale del suocero e partendo dall’esperienza della Galloni, fonda la ditta individuale OMP Guerino Prandi per produrre cerchi per carri.

A distanza di quasi settant’anni, OMP, ancora a gestione famigliare, è più in salute che mai. Certo, il core business è profondamente cambiato; oggi la società è una S.r.l. a socio unico con il governo affidato a un CdA; ciò che però non è mutato è l’attaccamento per la meccanica, il rispetto per i propri collaboratori e per l’ambiente, vista anche la maggiore sensibilità odierna.

Ad accoglierci sono Giovanna Prandi e Gerardo Di Cerbo, rispettivamente presidente e amministratore delegato di OMP. «Mio padre, con dedizione e competenza, ha portato l’impresa ad alti livelli qualitativi di produzione – ci spiega Giovanna Prandi. La sua personalità e il suo stile si riflettono ancora oggi nella cultura e nell’organizzazione: la caratteristica principale dei dirigenti e dei dipendenti è, infatti, un’elevata specializzazione associata a un grande impegno e forte senso di appartenenza. Alla fine degli anni ‘80, a causa della sua prematura scomparsa nel 1985, l’azienda ha continuato l’attività come sas grazie all’impegno di mia madre e di mia sorella Giuseppina. Nel 2012, muore improvvisamente mia sorella che era socio accomandatario, così OMP diventa una S.r.l. a socio unico con un CdA di cui sono presidente. Gli amministratori delegati sono Gerardo di Cerbo per l’area produttiva e Giulia Bertino, mia figlia, per la parte amministrativa».

OMP Prandi Guerino è dunque una tipica realtà familiare italiana. Oggi impiega 33 persone con un fatturato di oltre 3 milioni di euro, e con un tasso di crescita medio del 7,8% negli ultimi 5 anni.

Una tradizione di qualità

Lo stabilimento di Borgomanero, in provincia di Novara, è composto da due blocchi: il primo, risalente agli anni ’60, è dedicato alla reception e agli uffici amministrativi; il secondo è riservato alla produzione vera e propria. Gli spazi dedicati alle lavorazioni di tornitura e fresatura, risalenti al periodo anteguerra, sono separati dall’area destinata alla rettifica – realizzata ex novo nel 2013 –, che incorpora anche una sala speciale per il controllo qualità dei pezzi rettificati.

La qualità delle lavorazioni che contraddistingue sul mercato OMP necessita di un parco macchine utensili costantemente aggiornato. «Puntiamo su sistemi di produzione ad alta tecnologia – puntualizza Gerardo Di Cerboe non potrebbe essere altrimenti vista la nostra esigenza di produrre componenti estremamente precisi. Considerata anche la necessità di lavorare pezzi sempre più grandi, abbiamo bisogno di macchine utensili adeguate e questo è il motivo per cui sono in previsione investimenti per l’ampliamento dello stabilimento produttivo. La scelta di una nuova macchina utensile per OMP non è affatto semplice poiché i moderni centri di lavoro multitasking, altamente produttivi, che realizzano un pezzo in un unico piazzamento, non sempre si adattano alle nostre esigenze. La nostra attività principale, infatti, riguarda la fabbricazione, su commessa, di componenti meccanici. Si tratta di piccoli lotti, raramente assemblati, con caratteristiche di elevata complessità e precisione. Lotti piccoli di pezzi molto diversi tra loro richiedono da parte nostra grande flessibilità e organizzazione del lavoro. Molti di questi pezzi, inoltre, devono essere ripresi in macchina più volte, dopo aver subito processi di rettifica o eventuali trattamenti termici, per essere terminati rispettando tolleranze molto rigorose che, in alcuni casi, arrivano a 0,002 mm. Da tutto questo si può capire quanto sia complesso il nostro lavoro».

In OMP, tutte le fasi di produzione (tornitura, fresatura, trattamenti termici e rettifica) sono eseguite internamente; vengono esternalizzate solo alcune lavorazioni come forature particolari, tempra a induzione, cromatura. Ciò consente il controllo costante della qualità dei pezzi lungo tutta la filiera. La produzione e vendita di prodotti finiti partendo dalla barra rappresenta il 90% del fatturato; la parte residuale è costituita dalla rettifica finale di prodotti di terzi che vengono affidati in conto lavorazione.

«Attualmente, possiamo lavorare particolari meccanici fino a un diametro di 310 mm per una lunghezza complessiva di 1500 mm – aggiunge Di Cerbo. Lavoriamo tutti i tipi di metalli, dagli acciai più comuni a quelli legati quali il 41CrAlMo7, il 100Cr6, impiegato per realizzare cuscinetti, e il 18NCD5 utilizzato per la costruzione di alberi».

L’attività di OMP si articola in:

• produzione di mandrini di ogni genere e tipo con attacchi ISO (40, 45, 50, 60 e Big Plus), HSK (40, 50, 63, 80, 100), ASA e metrici;
• fresatura e rettifica di alberi scanalati in adattamento con il mozzo fino a 1550 mm di lunghezza, con tolleranze richieste dal cliente;
• costruzione di attrezzature speciali;
• realizzazione di flange, distanziali, mozzi di trascinamento, distributori e componenti vari; fanno parte della produzione che OMP realizza per supportare i clienti nella realizzazione completa del proprio prodotto.

La rettifica vero fiore all’occhiello

Gli investimenti in tecnologie innovative sono la strada vincente per continuare a essere competitivi sui mercati europei che hanno visto, nel corso degli anni, le lavorazioni a scarso valore aggiunto cessare ed essere trasferite verso paesi a basso costo di manodopera.

L’adeguamento tecnologico, unitamente a nuovi modelli organizzativi in ottica Industria 4.0, sposta quindi il confronto tra clienti e fornitori su un piano di eccellenza.

Ci dice Gerardo Di Gerbo: «I nostri clienti, principalmente costruttori di macchine utensili, sono diventati sempre più esigenti per quanto riguarda la tolleranza e la rugosità dei componenti che devono montare sulle loro macchine, dovendo a loro volta fornire ai loro clienti prodotti affidabili e precisi. In questo contesto, le lavorazioni di tornitura e fresatura devono essere estremamente curate; ma è soprattutto la qualità delle operazioni di rettifica che assume una importanza determinante, tanto da rappresentare il nostro specifico vantaggio competitivo. A fronte di questa consapevolezza, nel 2013, OMP si è dotata di un reparto per la rettifica di precisione a temperatura controllata proprio per garantire il miglior risultato tecnologicamente raggiungibile».

L’importanza del lubrorefrigerante

Per un processo di rettifica ottimale, non deve mancare l’azione di un buon lubrorefrigerante che garantisca i risultati di finitura richiesti mantenendo costantemente pulita la mola in fase di lavorazione. Lo scopo di un lubrorefrigerante, però, non è solo quello di refrigerare e lubrificare la zona di lavoro: esso, infatti, deve lavorare nel rispetto della totale sicurezza dell’operatore e dell’ambiente di lavoro.

«Prima di affidarci a Reys, utilizzavamo un olio semisintetico che per alcuni anni ha dato buoni risultati – racconta Gerardo Di Cerbo. Tuttavia, dopo un certo periodo di tempo, l’emulsione in vasca andava deteriorandosi, diffondendo cattivo odore in tutta l’officina. Poiché la casa fornitrice da cui compravamo questo prodotto non forniva alcun servizio di assistenza, quando si verificava questo inconveniente toccava al nostro personale occuparsi del ripristino del lubrorefrigerante, con conseguente perdita di tempo e un consumo eccessivo del lubrorefrigerante stesso. Abbiamo così deciso di risolvere definitivamente il problema affidandoci all’esperienza di Reys».

«La sfida che ci siamo trovati ad affrontare era duplice – spiega Gianmario Godi, tecnico commerciale Reys. Oltre a eliminare la formazione degli sgradevoli odori emessi dal fluido, dovevamo studiare un lubrorefrigerante che avesse il compito di raffreddare, mantenere la mola pulita e consentire finiture di particolare lucentezza e bassa rugosità come indicato dalle specifiche tecniche dei clienti di OMP. I primi test che abbiamo effettuato circa quattro anni fa con un nostro prodotto appartenente alla gamma dei lubrorefrigeranti sintetici, non consentiva ad OMP di raggiungere gli standard di finitura richiesti dai suoi clienti. L’intervento presso il plant del partner da parte del Centro di Ricerca Reys è stato risolutivo; in primo luogo è stata individuata la causa probabile della performance non adeguata, riconducibile nel sistema di riscaldamento a pavimento del reparto rettifica , necessario per mantenere costante la temperatura delle macchine utensili. In base a questa constatazione, Daniele Frigerio, responsabile del laboratorio Reys, ha sviluppato un progetto di ricerca su specifica per OMP. La forza di Reys – prosegue Godista proprio nel sapere realizzare prodotti ad hoc sulle specifiche necessità del cliente, potendo contare su un laboratorio interno che svolge costantemente un importante lavoro di ricerca e sviluppo. Così, tenendo conto di queste considerazioni e delle specifiche esigenze di OMP, Reys ha prodotto RCut GR30, un fluido emulsionabile a base di oli minerali che ha risolto egregiamente il problema, con piena soddisfazione, tecnica ed economica».

«RCut GR30 ci ha pienamente soddisfatti, ma la cosa che più apprezziamo è il servizio di gestione del lubrorefrigerante stesso che Reys ci offre – sottolina Gerardo Di Cerbo. Ogni settimana, infatti, l’assistenza tecnica Reys si presenta per effettuare i controlli sulle vasche, effettuare analisi sul lubrorefrigerante, valutare la concentrazione di prodotto in acqua».

Per rendere questo servizio davvero efficace, conta molto la collaborazione con gli operatori alle macchine utensili che devono segnalare eventuali anomalie o cambi significativi di produzione in termini di materiali impiegati. In questo modo, Reys ha la possibilità di monitorare costantemente la refrigerazione, intervenendo sul prodotto in uso per renderlo sempre più stabile e performante.

RCut GR 30, assieme al servizio di gestione del lubrorefrigerante, ha aperto le porte anche ad ulteriori prodotti Reys impiegati da OMP negli altri reparti produttivi.

In particolare, per le lavorazioni di tornitura e fresatura viene impiegato GP 15, un olio emulsionabile semisintetico; per alcune lavorazioni di foratura profonda viene invece impiegato il 30 HP Fluidificato, un lubrorefrigerante intero a base di esteri sintetici di derivazione vegetale.

«Grazie all’utilizzo dei lubrorefrigeranti Reys in tornitura, fresatura e rettifica abbiamo ottenuto dei notevoli vantaggi relativamente alla durata degli utensili, stimata del 10% in più», conclude Di Cerbo.

Questo aspetto non è affatto trascurabile. Si tratta della certificazione del raggiungimento dell’obiettivo dichiarato di Reys: quello di portare significativi miglioramenti tecnici nei processi produttivi e importanti “saving” all’interno delle aziende, contribuendo così alla loro competitività e alla loro evoluzione verso nuovi traguardi tecnologici e di sostenibilità.

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