L’Europa premia la cybersecurity italiana

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Come è stato riportato anche dal sito Internet ufficiale dell’agenzia di stampa Ansa, agli ultimi Campionati europei di Sicurezza informatica svoltisi a Bucarest, la nazionale italiana hacker ha conquistato il secondo posto, dopo un serrato testa a testa con il team bulgaro che si è aggiudicato la medaglia d’oro. Promossa dalla Commissione europea e dall’Agenzia europea per la sicurezza delle reti dell’informazione (Enisa), la European Cyber Security Challenge ha coinvolto venti squadre provenienti da tutto il vecchio continente che hanno dovuto dare prova delle rispettive capacità «difensive e offensive nel regno dei sistemi informatici». L’edizione di quest’anno ha visto in Italia più di 3.300 iscrizioni da parte di allievi, di università e scuole superiori, mentre l’obiettivo per il prossimo anno prevede il coinvolgimento di almeno 4.000 allievi. Il podio ottenuto si inserisce all’interno del contesto della strategia nazionale sulla sicurezza informatica che vuole promuovere le competenze cibernetiche come patrimonio per il sistema Paese; e incoraggiare i giovani a perseguire una carriera nella sicurezza informatica. Tutto è nato con l’istituzione del progetto CyberChallenge.IT, fortemente sostenuto dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) e che ha come obiettivo ultimo la ricerca di giovani talenti nel mondo della sicurezza informatica. L’iniziativa ha coinvolto il Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica (Cini) nella formazione delle più giovani e preparate eccellenze italiane del settore sull’acquisizione di competenze specifiche in numerosi ambiti. Fra questi la crittografia, la sicurezza web, l’analisi forense di computer e dispositivi mobili e la sicurezza dell’hardware in generale. Paolo Prinetto, direttore del Laboratorio nazionale di cybersecurity del Cini stesso, ha tenuto a sottolineare come per la selezione azzurra di Cyberdefender i Campionati europei rappresentino prima di tutto un’occasione di mettere alla prova le capacità di ogni individuo, scoprendo il lavoro di squadra e le speciali competenze di ciascun membro.

In virtù della sempre più spinta consapevolezza dell’importanza della cybersecurity a beneficio di aziende, istituzioni e comunità, questa competizione non è che la punta dell’iceberg di un percorso formativo d’eccellenza e continuativo, unico in Europa, per migliorare la capacità difensiva della Penisola. Tra gli obiettivi della competizione internazionale c’è anche quello di voler «porre la cybersecurity al servizio dell’umanità, per sostenere la pace, preservare la democrazia, la dignità e la libertà di pensiero», così come è stato scritto chiaramente nei documenti di fondazione. Inoltre, il Campionato europeo si propone anche come una circostanza quanto mai favorevole per l’organizzazione di eventi tematici, esposizioni e conferenze, d’interesse per aziende attive nel comparto della cybersecurity e non solo.

(Alessandra Battaglioli)

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