Negli ultimi due mesi, l’industria delle materie plastiche ha dato prova delle sue potenzialità intraprendendo progetti fino a oggi impensabili. Alcune aziende sono state in grado di convertire la propria produzione con il fine ultimo di aiutare a contrastare questa emergenza sanitaria: pellicole che diventano indumenti di protezione personale, superalcolici che si trasformano in disinfettante piuttosto che linee di fogli termoformati per creare schermi prottettivi anziché imballaggi.
Un occhio di riguardo va soprattutto al lavoro svolto dai produttori di attrezzature che solitamente forniscono stampi di grandi dimensioni per l’industria automobilistica. Anziché impiegare le proprie capacità produttive e intellettuali nella realizzazione di attrezzi per auto che probabilmente non vedranno la luce del sole per un altro anno, stanno lavorando a un ritmo tutto nuovo per creare la componentistica necessaria per contrastare questa crisi. Progetti di ventilazione o strumenti per pompe manuali per disinfettante, sono alcuni esempi realizzati in tempi da record. Di notevole impatto anche i progetti seguiti dal Gruppo Berry Global, che fornisce soluzioni di protezione e imballaggi di plastica, coinvolto per rispondere alle impellenti esigenze già dall’inizio dell’anno. Inizialmente, il Gruppo ha rilanciato la produzione di pellicole realizzando così il materiale da utilizzare per le maschere protettive e lavorando su programmi di protezione facciale, per poi essere coinvolto dal Deaconness Women’s Hospital nella sua città natale di Evansville, in India, per creare uno schermo protettivo in grado di proteggere i neonati durante gli spostamenti all’interno della struttura sanitaria.
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L’arte di reiventarsi per superare le emergenze
- 09 Giugno 2020
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