Occhio al truciolo!

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Le lavorazioni per asportazione di truciolo espongono gli addetti a diversi rischi: progettazione e manutenzione adeguate della macchina utensile e corretti equipaggiamenti di protezione individuale possono fare la differenza.

Come è noto, le lavorazioni per asportazione di truciolo si basano su tecniche diverse e macchine utensili specifiche: torni, fresatrici, levigatrici e affini sono largamente impiegate per la lavorazione dei più vari materiali, dai metalli al legno sino alla pietra. Di conseguenza i campi di applicazione sono molteplici e tantissime e varie sono le figure professionali dedicate: gli operatori addetti alle macchine utensili sono esposti continuamente a potenziali rischi per la propria e l’altrui incolumità. Per questo è necessario – per prevenire eventuali pericoli – lavorare col più alto grado di sicurezza.

L’utilizzo di macchine utensili – ma più in generale l’utilizzo di ogni macchinario o attrezzatura – necessita quindi l’osservanza di cautele e comportamenti precisi, atti ad evitare l’esposizione a rischi per la salute di addetti alla macchina e terzi. Questi possono certo dipendere da un malfunzionamento della macchina utensile o da un ambiente di lavoro ostile alla lavorazione specifica, ma anche dalla disattenzione dell’addetto alla macchina o dal mancato o errato equipaggiamento di protezione.

Nel 2006, con la “Nuova Direttiva Macchine”, l’Unione europea ha sancito i criteri che rendono sicura la macchina, aggiornando e rivedendo la vecchia normativa del 1998, mentre con la norma UNI ENI ISO 12100:2010 ha fornito anche principi metodologici di valutazione del rischio nella progettazione. Inoltre, nel 2008 il governo italiano ha raccolto la quasi totalità delle leggi che tutelavano la salute e la sicurezza sul lavoro propagate in Italia a partire dalla nascita della Repubblica e, aggiornandole e ampliandole, ha emanato il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro.

I rischi comuni e la sicurezza

Le macchine utensili che operano per asportazione del truciolo, seppur nelle loro varie specificità, presentano valutazioni di rischio molto simili.

È necessario innanzitutto che la macchina utensile sia costantemente e correttamente manutenuta, posizionata in maniera da garantire la giusta areazione e illuminazione oltreché presentare paratie annesse e “rifugi” nelle strette vicinanze e, non meno importante, sgombra da intralci per garantire l’allontanamento tempestivo dell’operatore in caso di pericolo ed eventuale fuga.

Nell’eventualità di un malfunzionamento della macchina utensile, questa deve essere dotata, a norma di legge, di pulsanti per l’arresto d’emergenza utili anche nel caso in cui, ad essere in pericolo, sia proprio l’operatore.

I pericoli più comuni per l’addetto alla macchina riguardano il contatto diretto o l’impigliarsi di abiti o accessori e capelli con parti della macchina in movimento; ma anche l’aggancio erroneo del materiale da lavorare o il posizionamento non adeguato potrebbero potenzialmente essere fattori di rischio importanti sia per l’addetto che per terzi, non direttamente coinvolti dalla lavorazione. Anche la lunghezza del truciolo potrebbe rappresentare un rischio importante: trucioli troppo lunghi infatti, trascinati nel moto della macchina, potrebbero colpire l’operatore.

Macchine progettate secondo le vigenti norme e ben manutenute, l’accortezza dei datori di lavoro nelle valutazioni di rischio, in modo da equipaggiare con DPI adeguati i propri dipendenti, e l’adempienza di questi ultimi a salvaguardare la propria e altrui incolumità, non trascurando le norme in vigore in materia di sicurezza e salute sul lavoro, possono e devono essere il punto metodologico cardinale per garantire e garantirsi il minor rischio possibile nell’ambiente di lavoro.

 

 

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