Ecco come, grazie all’investimento in un raffinato sistema di scanner ottico 3D, Elettroplast, azienda veneta di riferimento nell’ambito dello stampaggio, riesce a essere più efficiente e competitiva sul mercato.
Descriviamo in questo articolo in che modo un investimento mirato nel campo della metrologia ha consentito a un’impresa che realizza manufatti tecnici per stampaggio di crescere in competitività ed efficienza. Stiamo parlando della Elettroplast S.r.l. di Alpago (BL), impresa che opera da oltre 40 anni nel campo delle materie plastiche. Mario Munini, quality manager della casa veneta, spiega: «La nostra azienda, oggi guidata da Marco e Sonia De Bastiani, figli del fondatore Bruno, è un’attività storica con decenni di esperienza nel campo dello stampaggio. Realizza componenti tecnici, funzionali, estetici in serie di medie e grandi dimensioni, che possono essere realizzati in qualsiasi tipo di materiale».
Stampaggio e automazione
Nel corso dei decenni, Elettroplast ha saputo crescere in termini di forza lavoro, know how e tecnologia, e i suoi clienti operano in differenti ambiti industriale. Munini riprende: «Noi forniamo un servizio completo, che comprende analisi del particolare, progettazione e realizzazione dello stampo, stampaggio ad iniezione, tra cui bi-materia e tri-materia, trattamenti stabilizzanti, marcatura laser e saldatura ad ultrasuoni, assiemaggio e collaudo finale».
In particolare, per le attività di assiemaggio, saldatura, test e collaudi di sottogruppi e personalizzazione mediante marcatura laser, Elettroplast si affida alla sua “sister company”, la Tecno Assembly sita in Alpago. La massima attenzione è posta al servizio post vendita di gestione e di risoluzione di eventuali problematiche. «In tal modo, al cliente viene fornito un supporto completo, che ha inizio dalle fasi di progettazione del componente sino all’avviamento dello stampaggio e omologa del processo», afferma Munini.
Nel reparto stampaggio operano 46 presse d’ultima generazione; tre di queste supportano lo stampaggio bimateria, due delle quali possono addirittura essere attrezzate per lo stampaggio trimateria. È importante inoltre sottolineare che l’intero stabilimento produttivo d’Alpago opera secondo logiche 4.0: le presse sono connesse a un sistema gestionale centralizzato e asservite da un impianto centralizzato di trasporto; isole automatizzate e robot antropomorfi rendono tutti i processi altamente automatizzati e veloci. Munini sottolinea: «Tale livello di automazione, unitamente alla logistica particolarmente evoluta, ci consente di avviare le produzioni ottimizzando l’approvvigionamento delle materie prime, i flussi di lavoro e la gestione degli impianti, senza sprechi, applicando i principi di Lean Thinking».
La validazione dei risultati, con collaudo dimensionale e di forma dei manufatti, avviene mediante test di misura e controllo, anche e soprattutto grazie tecnologie introdotte di recente in azienda, come per esempio lo scanner tridimensionale Atos Core della GOM. Sul punto, Munini precisa: «Il modo di progettare e realizzare i manufatti in materiale plastico è molto cambiato nel corso dei decenni. Oggi l’attenzione alle tolleranze dimensionali e di forma, e la cura della precisione può essere davvero esasperata. Per tale ragione, ogni impresa manifatturiera come la nostra, che realizza per stampaggio manufatti in materiale plastico, non può non essere dotata di tecnologie di misura adeguate; di sistemi, cioè, in grado di certificare la produzione, dal punto di vista dimensionale e di forma, rispetto a quanto previsto dal progetto».
Un incontro fortunato
Munini racconta: «L’incontro tra noi e la GOM risale al 2017, periodo in cui era maturata l’esigenza di raffinare i processi di misura rispetto ai cosiddetti metodi tradizionali. A tal fine, l’azienda, pur effettuando alcune approfondite ricerche di mercato, volle fidarsi di uno dei suoi più importanti clienti che già aveva fatto ricorso alla scansione ottica per l’omologazione dei propri manufatti». Fu così che Elettroplast fu spinta “tra le braccia” di GOM Italia S.r.l. (Buccinasco, MI), filiale italiana dell’omonimo gruppo tedesco che da oltre 25 anni sviluppa e distribuisce nel mondo soluzioni d’alta ingegneria per la misurazione ottica e per l’analisi tridimensionale.
Munini continua: «Iniziammo a conoscere e a testare le attrezzature e i dispositivi di misura della GOM verificando dal vivo la reale efficienza e utilità nell’utilizzo di tali tecnologie. In breve tempo ne fummo convinti, sia per l’elevatissimo livello di affidabilità e di ripetibilità delle misurazioni, sia per l’approfondimento delle analisi che la tecnologia e i software di analisi rendono possibili. Alla fine, la scelta ricadde sul sistema di scansione ottica tridimensionale Atos Core, strumento prodotto dalla GOM che risulta ideale per ridurre tempi e costi sia nelle fasi di sviluppo prodotto, sia nelle attività di controllo qualità in produzione e post produzione».
Scansione ottica? La scelta giusta
Gabriele Graziosi, amministratore delegato di GOM Italia, entra nel dettaglio: «Core è una delle tante linee della famiglia di scanner 3D Atos, e rappresenta la soluzione ideale per molte aziende che si approcciano a questo tipo di tecnologia; è adatto, in particolare, alla misurazione tridimensionale di pezzi di piccole dimensioni, cioè fino a 500 mm».
La tecnologia dei sensori Atos, apparsa per la prima volta sul mercato nel 1995, è stata continuamente rinnovata e migliorata da GOM nel corso degli anni. Grazie e un sistema particolarmente evoluto che permette una “tripla scansione” dei pezzi, e alla tecnologia di proiezione GOM “a luce blu e a banda stretta” (Blue Light) che consente di filtrare la luce ambientale che interferisce durante la scansione dell’immagine, i sensori Atos assicurano maggiore velocità rispetto ai sistemi tradizionali, pur con un numero minore di acquisizioni. «Ciò permette – sottolinea Graziosi – di lavorare in maniera più rapida ma senza compromessi in termini di accuratezza, anche nel caso di superfici riflettenti e oggetti con profonde cavità».
Nel caso in questione, Elettroplast scelse di investire in un sistema a due ottiche intercambiabili a seconda del pezzo in misurazione: una con area di lavoro pari a 80×60 mm, una con area di lavoro pari a 300×230 mm, entrambe integrate da un sistema rotante automatizzato; ciò ha consentito di coprire l’intera gamma dimensionale dei manufatti prodotti dalla Elettroplast.
Graziosi prosegue: «In generale, Atos Core può essere fornito in differenti taglie e configurazioni, per esempio manuali, semiautomatiche o automatizzate. Il suo sensore ottico permette una grande varietà di operazioni, dalla semplice scansione 3D ai processi di misurazione e di ispezione completamente automatizzati, passando dall’analisi dei dati, dal reverse engineering e dal rapid manufacturing. Ottica ed elettronica sono integrate in uno spazio assai ridotto e compatto, il che consente di effettuare misurazioni molto stabili e in spazi ristretti».
Vi sono poi tante altre funzioni che meritano menzione, come per esempio il tastatore “GOM Touch Probe” che permette misurazioni precise di deviazione anche in aree difficilmente accessibili e comparazione rispetto ai dati CAD, o il sistema di auto-monitoraggio assicura stabilità anche in presenza di mutevoli condizioni ambientali, oltre che massima accuratezza della calibrazione.
Obiettivi centrati
Lo strumento è in uso ormai dall’estate 2017 presso lo stabilimento di Alpago, ed è perfettamente integrato nel flusso lavorativo di Elettroplast. Munini esprime la sua più profonda soddisfazione: «Atos Core permette misurazioni e scansioni rapide e di grande precisione e, come già detto, permette di approfondire le analisi: in questo modo è possibile ricavare da una superficie molte informazioni utilizzabili che con un rilievo diretto di tipo tradizionale rimarrebbero celate. Inoltre, Atos Core è molto comodo da utilizzare anche in termini di programmazione, elaborazione dei dati e analisi delle scansioni».
Merito di tale facilità d’uso sono anche i software ad esso integrati: Atos Professional e GOM Inspect Professional. Atos Professional supporta l’operatore nel processo di scansione, attraverso la creazione di procedure guidate e modelli predefiniti, con l’individuazione di parametri di base in funzione delle applicazioni. GOM Inspect Professional, invece, consente l’elaborazione e l’analisi delle mesh per le nuvole di punti 3D in tempi rapidissimi. «L’interfaccia semplice e intuitiva e l’intero supporto software alla scansione e all’analisi dei dati è forse il valore aggiunto dell’intero sistema GOM», aggiunge Munini.
Insomma, i benefici ottenuti per Munini sono davvero tanti: «Siamo molto soddisfatti del sistema GOM, perché ci permette di elaborare analisi approfondite, impossibili da sviluppare con i metodi tradizionali. Grazie a questo investimento abbiamo realmente effettuato un salto di qualità in termini di servizio ed efficienza e, quindi, di competitività».
Gabriele Graziosi conclude: «Elettroplast è un’azienda importante: sia perché non sono molte le imprese che stampano manufatti in plastica che dispongo in metrologia di soluzioni di questo tipo, sia perché è una realtà di riferimento nel mercato dei componenti plastici, con uno sguardo sempre rivolto al futuro. Inoltre, opera in una zona strategica in cui risiedono molte aziende e potenziali clienti che possono “toccare con mano” i benefici che la nostra tecnologia a scansione ottica può produrre all’interno di un reparto qualità».
Lo stampaggio in ogni sua forma
Elettroplast S.r.l. di Alpago (BL) si occupa di stampaggio per iniezione conto terzi di polimeri, tecnopolimeri e superpolimeri, per la produzione di particolari tecnici, estetici, bi e tri-materia, con inserti sovrastampati. Presso lo stabilimento produttivo operano attualmente 46 presse a iniezione idrauliche ed elettriche Arburg, con capacità di chiusura compresa tra 35 e 250 tonnellate. La forza dell’azienda, che si avvale nel complesso di 60 dipendenti, risiede nella varietà dei materiali stampabili, grazie all’esperienza maturata in decenni di attività e alla conoscenza dei granuli. Elettroplast, in particolare, riesce a realizzare manufatti in polimeri standard quali il SAN, il PP e il PS; oppure in tecnopolimeri come l’ABS, il PMMA, il PC, il PA6, il PA66, il PA12, il POM e il PBT; ancora in superpolimeri come il PEI, il PPS, il PPA, il PVDF e il PEEK. Possono anche essere impiegate formule specifiche in base all’applicazione, per esempio materiali rinforzati con fibre o sfere vetro, con cariche minerali, additivati UV, con certificazioni UL o Food Contact.
Il respiro internazionale della misura
Il gruppo tedesco GOM sviluppa e distribuisce da oltre 25 anni nel mondo soluzioni d’alta ingegneria per la misurazione ottica e per l’analisi tridimensionale. Le macchine e i sistemi automatizzati GOM permettono di accelerare lo sviluppo dei componenti e di ottimizzare i processi di produzione. Il gruppo, attraverso la rete di filiali e uffici sparsi nel mondo, e tecnici che mettono a disposizione il proprio know how in materia di processi produttivi e di tecnologia di misurazione, assicura un’assistenza rapida ed efficace su scala globale; organizza inoltre corsi di formazione, conferenze e workshop teorici e pratici.
di Vittorio Pesce