La forma nell’architettura pneumatica

Condividi

Pochi ma significativi esempi di applicazione e utilizzazione della pneumatica nelle costruzioni riguardanti strutture, coperture e casseforme.

Nelle strutture e coperture realizzate con l’ausilio della pneumatica, la forma acquisisce significato, funzione e diviene realtà. L’obiettivo del progettista è quello di realizzare strutture leggere in grado di resistere a carichi elevati e raggiungere nel contempo caratteri formali e funzionali qualitativamente superiori rispetto alle soluzioni progettuali classiche.

Se prendiamo in considerazione la tematica della forma nell’architettura, apriremo un argomento assai complesso e articolato, dato che è oggetto di discussioni e interpretazioni non sempre congruenti. L’architettura o composizione architettonica, come disciplina istruita negli atenei, viene spesso definita come l’insieme di tutti gli elementi che determinano una trasformazione del paesaggio o città da parte dell’uomo, che con le sue forme definisce i luoghi dell’abitare e lascia un segno indelebile nel tempo. La forma è il vincolo attraverso la quale l’architetto decodifica la realtà, egli in essa definisce la sua idea e la sua esistenza.

La forma in architettura ha potuto svilupparsi grazie alle nuove tecniche costruttive e ai nuovi materiali che le danno caratteristiche sempre diverse e innovative, e molte di queste forme sono state possibili grazie all’ausilio “dell’aria in pressione”.

Figura 1.

Tipologia delle strutture pneumatiche

Le strutture pneumatiche fanno parte di una grande famiglia che le accomuna, denominata architettura tessile (nota meglio come architettura in tensione) che, tradotta dall’inglese “tensile architecture”, riguarda tutte le strutture che utilizzano la forza tensile, o resistenza alla trazione di un materiale, definita come il carico massimo sopportato dalla struttura prima della frattura; il tipo di frattura varia a seconda del materiale e della sollecitazione applicata. Come regola generale, queste sono strutture allungate e leggere, che hanno solo rigidezza a trazione e sono generalmente prestressate prima di essere sottoposte a forze esterne. Sono nate in ambiente militare e si sono sviluppate nell’architettura sportiva, fieristico espositiva, in particolare quella per eventi speciali come Expo; queste strutture sono sovente utilizzate in tutte quelle situazioni ambientali dove è presente l’emergenza, ad esempio in zone terremotate e in situazioni dove si vuole avere un ambiente abitativo o sportivo facilmente amovibile. La tecnica costruttiva delle strutture pneumatiche comprende due tipologie: quella pneumatica (pressostatica in Figura 1) e quella del sotto- vuoto (depressostatica).

 

Articoli correlati