Faro Industriale: cambio di passo in precisione e produttività
Con quasi l’80% della propria produzione esportata in tutto il mondo, Faro Industriale prosegue il proprio incessante percorso di crescita, puntando ancora su qualità ed elevata capacità produttiva, confermando la propria mission nel fornire cuscinetti radiali, assiali e ralle customizzati a un sempre più ampio ventaglio di clienti.
«Clienti – afferma il titolare e amministratore delegato, Marino Bertoli – operativi in tutto il mondo nei più svariati settori, ovvero dal siderurgico al ferroviario, dall’ormai storico comparto delle macchine per la produzione di cartone ondulato alle macchine cordatrici tubolari per la lavorazione del filo, dalla movimentazione al diversificato settore della macchina utensile. Un comparto, quest’ultimo, che ci sta dando grandi soddisfazioni, e che ci vede protagonisti al fianco di importanti costruttori attraverso la progettazione e realizzazione di cuscinetti assiali e radiali, con o senza gabbia per tavole rotanti, fornibili in classe di precisione P5 o superiore».

Nata nei primi anni 80 come impresa commerciale, l’azienda non più di qualche anno dopo, si fonde con un’altra realtà industriale del settore per produrre cuscinetti speciali trasformandosi in una nuova ragione sociale. Grazie a investimenti mirati ha così iniziato un percorso di crescita continuo e costante su tutti i fronti. In quasi 40 anni di attività ha così maturato una specifica esperienza nei vari settori industriali, che ha permesso di acquisire conoscenze e capacità tecnologiche trasversali necessarie alla progettazione e alla costruzione di prodotti di ingegneria avanzata. Un’eccellenza tutta italiana in grado di fornire in tutto il mondo un prodotto altamente customizzato, di assoluta qualità e di grande precisione. Attività svolta grazie al prezioso supporto di un coeso staff operativo, che oggi raccoglie una cinquantina di qualificati addetti e di un evoluto e diversificato parco macchine.
«Parco macchine – osserva Bertoli – ritenuto un distintivo fiore all’occhiello per i nostri processi. E infatti, proprio nell’ottica del continuo miglioramento, ha realizzato ancora un deciso ampliamento con l’integrazione di nuove macchine di misura tridimensionali per il reparto qualità e di rettifica destinate al reparto produttivo».

Un biennio di importanti investimenti
Nell’ottica del continuo miglioramento, Faro ha così ultimato gli investimenti pianificati per il biennio 2019-2020, iniziati appunto lo scorso anno con la realizzazione di un nuovo laboratorio metrologico, al cui interno sono state collocate le due citate macchine di misura. Stiamo parlando di un laboratorio di 100 mq realizzato all’interno dello stabilimento dell’azienda a Calendasco (PC), in struttura isolata con camere a temperatura controllata di 20°C classe 1 (con variabilità ammessa di 0,5°C/ora, 0,5°C/ giorno e 0,5°C/metro), separate da camera di ambientamento.
«Il laboratorio – precisa Bertoli – ospita due macchine di misura tridimensionali Zeiss le quali, con caratteristiche diverse, hanno permesso di aumentare la capacità di controllo dimensionale arrivando a un diametro di 2.100 mm e di perfezionare il controllo di forma di cuscinetti particolarmente pesanti».
Quest’ultima opportunità è garantita in Faro dalla nuova Zeiss Prismo Ultra, dotata di tavola rotante, e prima arrivata in Italia. Macchina di misura a ponte realizzata in materiali compositi di fibra di carbonio e ceramica, utilizza correzioni guidate da computer di tutte le influenze dinamiche sulla macchina. In questo modo si ottimizza la precisione durante la scansione ad alta velocità.

«La macchina – aggiunge Bertoli – permette di effettuare misure con precisione del decimo di micron. Dotata di una tavola rotante integrata appoggiata su cuscinetti ad aria, abbina un perfetto movimento a un’accuratissima rilevazione di valori di forma ed estende la possibilità di controllo fino a un diametro di 1.000 mm».
Sempre con struttura a ponte è la Zeiss Accura 2000, macchina realizzata in acciaio e in alluminio con campo di controllo esteso alle dimensioni massime pari a 2.000 x 2.400 x 1.000 mm, provvista di una testa di misura fissa attiva di elevata precisione e stabilità. «Oltre alle citate macchine Zeiss – osserva Bertoli – per garantire i più accurati controlli nell’ordine dei micron ci avvaliamo di circa 1.200 tra strumenti e attrezzature di misura dedicate, costantemente tarati con l’ausilio di un banco di taratura certificato».

Una grande attenzione alla qualità di processo e di prodotto che ha sempre rappresentato per Faro Industriale un elemento differenziante, tradotto nel tempo anche nell’acquisizione della certificazione ISO 9001, in affiancamento a quella di gestione ambientale secondo la ISO 14000.
Maggior precisione, produttività, efficienza di processo
Come già anticipato, l’ampliamento della gamma di produzione ha portato in Faro l’integrazione di due nuove macchine di rettifica acquisite da Nova, che permettono così di migliorare ulteriormente le precisioni di lavorazione.
«Abbiamo inserito – specifica lo stesso Bertoli – una nuova rettificatrice per esterni Novamatic PGE e una nuova rettificatrice per interni Novamatic 4GP, due integrazioni che ci assicurano un significativo salto in avanti in termini di maggiore precisione e di aumentata capacità produttiva».

La prima, atta a soddisfare esigenze di volumi produttivi e qualità molto elevati, è una macchina che permette la centratura del pezzo con sistema a pattini, che consente rapidità di carico/scarico dei pezzi da lavorare, garantendo precisione e ripetitività delle lavorazioni di anelli con diametro da 150 a 450 mm e fascia mola 220 mm. La seconda è invece studiata per interni di particolari di media e grossa taglia (quelle in cui Faro si è sempre più specializzata), ovvero per anelli con diametro compreso tra 50 e 300 mm e fascia mola 150 mm.
«La nuova rettificatrice per interni Novamatic 4GP – aggiunge Bertoli – oltre a utilizzare il dispositivo di centratura a pattini, a garanzia di bassissimi tempi di cambio pezzo, è stata anche dotata di un sistema robotizzato di carico e scarico automatico dei pezzi».
L’introduzione di queste nuove macchine assume per l’azienda piacentina un significato ancor più orientato all’innovazione, in quanto vanno a segnare un passaggio verso la digitalizzazione dei processi, attraverso la connessione delle varie fasi di lavorazione, unitamente all’implementazione di un nuovo software gestionale che permetterà di efficientare ulteriormente il ciclo di sviluppo di prodotto.

«Efficientamento – sottolinea e conclude Bertoli – che si tradurrà in una maggiore competitività e in un’ottimizzazione delle tempistiche complessive di gestione della commessa. Un cambio di passo che senza dubbio agevolato dalla nostra organizzazione che ormai da anni si è ben consolidata sulla base dei principi della produzione snella, ovvero della Lean Production, e della metodologia 5S».