Economia circolare, al via i progetti di ricerca e sviluppo

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Dal prossimo 5 novembre sarà possibile presentare domanda per l’erogazione delle agevolazioni finanziare a sostegno dei progetti di R&S sui temi dell’economia circolare.

Nell’ambito dei progetti di ricerca e sviluppo, finalizzati ad un uso più efficiente e sostenibile delle risorse, è stato emanato lo scorso 11 giugno un decreto del Mise che definisce i criteri, le condizioni e le procedure per poter beneficiare di interessanti erogazioni, promuovendo la riconversione delle attività produttive verso un modello di economia circolare, dove il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse è mantenuto quanto più a lungo possibile, e la produzione di rifiuti è ridotta al minimo. Questo beneficio sostiene ricerca, sviluppo e sperimentazione di soluzioni innovative, per l’impiego efficiente delle risorse. Vediamo nel dettaglio le caratteristiche dello strumento normativo, benefici, destinatari e procedure.

I progetti finanziabili

I progetti ammessi all’agevolazione devono prevedere attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, strettamente connesse tra di loro, con un obiettivo unico: il progetto deve prevedere una riconversione produttiva delle attività economiche, riconversione che possa realizzare nuovi prodotti, processi o servizi – ma anche modificare e migliorare quelli già esistenti. In che modo può avvenire questa riconversione? Attraverso lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali (definite nell’allegato 1 del DM 11 giugno 2020).

In linea gene- rale, i progetti si collocano in determinate aree di intervento: innovazioni di prodotto e di processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse e di trattamento e trasformazione dei rifiuti; progettazione e sperimentazione prototipale di modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale; sistemi, strumenti e metodologie per lo sviluppo delle tecnologie per la fornitura, uso razionale e sanificazione dell’acqua; strumenti tecnologici di ultima generazione in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo; sperimentazione di nuovi modelli di packaging intelligente (smart packaging) che prevedano anche l’utilizzo di materiali recuperati; sistemi di selezione del materiale multileggero, al fine di aumentare le quote di recupero e di riciclo di materiali piccoli e leggeri.

Con riferimento al locus, i progetti di ricerca e sviluppo devono essere realizzati nell’ambito di una o più delle proprie unità locali ubicate nel territorio nazionale.

In tutti i casi, il progetto non può avere una durata inferiore ai 12 mesi ma non può superare i 36; può tuttavia essere concessa una proroga del termine di ultimazione non superiore a 6 mesi.

 

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