Jongen: l’utensile giusto

Vittorio pesce

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Sgrossatura, semifitura e finitura: presentiamo il programma completo di utensili Jongen per realizzare in modo ottimale la parte “sculturata” e quella “meccanica” di uno stampo.

Il settore degli stampi, com’è noto, è particolarmente complesso, trattandosi di un ambito che viene declinato in una grande varietà di applicazioni molto diverse e specifiche. Ciononostante, esistono realtà che offrono programmi d’utensileria completi per il comparto, in virtù di una proposta molto ampia e specialistica, sviluppata e raffinata negli anni. Una di queste è Jongen Werkzeugtechnik GmbH (www.jongen.it), casa tedesca che da 45 anni produce utensili per fresatura di alta qualità e che opera a Willich, a pochi chilometri da Düsseldorf, avvalendosi di oltre 250 dipendenti dislocati in 5 sedi produttive.

La società, che all’inizio della propria storia operava esclusivamente sul territorio tedesco, ha saputo nel corso dei decenni crescere e oltrepassare i confini nazionali, soprattutto a seguito degli accordi di Schengen, tant’è che oggi dispone di 70 venditori locali dispiegati in paesi come Italia, Francia, Svizzera, Ungheria, Austria e Lussemburgo.

Jongen Italia S.r.l. (Bolzano), in particolare, fu costituita nel 1998, e oggi opera su tutto il territorio nazionale, avendo clienti sparsi soprattutto nelle regioni centrali sino a quelle più a Nord d’Italia, distribuendo utensili in differenti settori industriali. «Uno dei più importanti – sottolinea il direttore commerciale, Silvano Marchesiè sicuramente quello degli stampi, che è un ambito molto complesso e che a sua volta si rivolge e supporta molti distretti industriali. Jongen Italia è consapevole che la costruzione di uno stampo è un’attività che coinvolge decine, se non centinaia, di aziende radicate sul territorio sia nazionale, sia estero».

Il programma giusto di fresatura

Silvano Marchesi, direttore commerciale Jongen Italia S.r.l. (Bolzano).

Dal punto di vista applicativo, parlare di stampi significa in realtà far riferimento a una tipologia molto vasta di oggetti: «Esistono stampi per lamiera, stampi forma-trancia, stampi per pressofusione, stampi per iniezione plastiche, per ceramica e stampi per termoformatura – riprende Marchesi. Si tratta di attrezzature che possono essere molto differenti per tipologia, dimensioni, materiali, forme, tolleranze, precisioni, movimenti… e quindi è molto difficile offrire al mercato una gamma di utensili in grado di coprire tutti questi casi». Il programma di fresatura Jongen, tuttavia, è in grado di rispondere pressoché a tutte le esigenze degli stampisti nel campo dell’asportazione truciolo, in particolare nella parte “sculturata” dello stampo.

«Per noi, la parte “sculturata” dello stampo è la cosiddetta figura, cioè la cavità che riproduce in negativo la forma del pezzo da stampare – spiega Marchesi. Dunque, tale realizzazione è certamente la più importante e delicata, considerando che lo stampo è un pezzo unico e che se vi fosse anche il più piccolo difetto verrebbe replicato su tutti i pezzi stampati. Per tale ragione, è necessario prevedere per questa parte una sequenza di fresatura particolarmente efficace e accurata». A tale proposito, risulta di straordinaria importanza generare percorsi dell’utensile mediante ausilio, ormai indispensabile, dei più moderni sistemi CAD/CAM; ciò, inoltre, deve avvenire secondo una logica progressività operativa, prevedendo almeno tre fasi: la sgrossatura massimale, la semifinitura e la finitura.

«Per quel che riguarda la sgrossatura – prosegue Marchesi, prevediamo una strategia HSC, cioè High Speed Cutting, ad alta velocità di taglio, per la quale sono in genere indicate frese per inserti per figure di medie e grandi dimensioni, oppure frese integrali di medio diametro per stampi di piccole dimensioni». Si passa poi alla semi-finitura, che è l’operazione che serve a contenere la figura entro un certo sovrametallo, a seconda della ampiezza della forma stessa. Marchesi precisa: «Tale operazione, che agevola la successiva fase di finitura, può essere svolta sia con utensili di diametri intermedi, sia per inserti, sia con utensili integrali». Da ultimo, la finitura vera e propria è l’operazione che deve essere il più possibile “definitiva” al fine di evitare successive riprese manuali. «In questo caso – afferma Marchesiconsigliamo quasi sempre frese sferiche integrali le quali, se abbinate a una macchina utensile a 5 assi, assicurano i migliori risultati in termini di finitura e precisione dimensionale».

Tutto per la sgrossatura

Per quel che riguarda la sgrossatura HSC, Jongen propone le famiglie A11 e A12 con inserto trigono di spessore 3 e 5 mm, e con dimensioni del corpo fresa da 20 a 160 mm di diametro. In alternativa, offre le gamme più economiche A17, A18 e A19 con inserto a quattro taglienti utili e diametro da 09 mm, 12 mm e 19 mm, rispettivamente, in modo da mettere a disposizione del cliente una vasta scelta in base alla macchina utensile impiegata, alla strategia di taglio e al volume dell’asportazione truciolo. Per sgrossature più “leggere”, risulta molto interessante la gamma B24, ideale per macchine ISO/BT40/HSK 63, con inserto bilaterale e diametri da 16 a 52 mm.

Marchesi aggiunge: «Segnaliamo anche le frese “universali” per inserto tondo, che sono più tradizionali rispetto a quelle appena citate ma che trovano ancora un ampio campo di impiego». Questi utensili garantiscono, a seconda della strategia di taglio, un buon rendimento in termini operativi, sia per lavorazioni generiche, sia per la sgrossatura degli stampi: la gamma comprende corpi fresa da 14 a 160 mm di diametro con inserti di raggio 3, 4, 5, 6 e 8 mm. Utili alla realizzazione della figura, sono da mettere in evidenza anche le famiglie di frese K01–K06 per inserto sferico con raggi da 6 a 16 mm, utilizzabili sia in sgrossatura sia, per i diametri più piccoli, in finitura.

Marchesi puntualizza: «Nel caso particolare di stampi in alluminio per termoformatura, Jongen propone le gamme B28 e B29, che sono frese per inserti lappati per lavorazioni 3D di superfici in questo materiale».

In generale, tutti gli inserti per sgrossatura Jongen prevedono una nutrita selezione di geometrie di taglio e di gradi di metallo duro in abbinamento a rivestimenti di ultima generazione da impiegare preferibilmente a secco o con microlubrificazione. Marchesi aggiunge: «Anche la scelta del numero di denti “Z” è importante, in quanto è possibile distinguere i prodotti tra le famiglie a passo stretto e quelle a passo largo, a seconda della strategia di lavoro».

Dalla semifinitura e alla finitura

Per quel che riguarda le operazioni finali di realizzazione della figura dello stampo, la Jongen propone le famiglie di frese in metallo duro denominate VHM, MNF, MNT, MKT, MNK e MKK: tra queste, segnaliamo, in particolare, le microfrese, con diametro tra 0,5 e 2 mm, per lavorazioni su materiali con durezze fino a 70 HRC, e le frese a profilo torico o sferico proposte in un’ampia gamma di raggi. E segnala anche le frese per inserti rombici monolaterale delle serie JMB 14 e JMB 15: sono questi utensili molto flessibili in quanto possono essere impiegati sia per semifinitura, sia in finitura e su una enorme varietà di materiali, dall’alluminio all’acciaio temprato.

Marchesi specifica: «Su forme particolarmente complesse, tuttavia, la fresatura può non essere sufficiente a completare lo stampo. Per tale ragione, occorre finirlo attraverso l’elettroerosione a tuffo». In questo caso, com’è noto, devono essere realizzati “elettrodi” in rame o in grafite ottenuti per mezzo di una fresatura molto accurata. Nel caso dell’esecuzione di elettrodi, vista l’instabilità strutturale e l’abrasività dei materiali in lavorazione, la Jongen offre specifici utensili in metallo duro come quelli della famiglia GDH.

«Quanto alle altre parti dello stampo, quelle cioè non riguardanti la figura ma le cave, i carrelli, il sistema di estrazione, la camera calda… possono essere impiegati utensili generici trattandosi di operazioni meno complesse», continua Marchesi.

Il servizio oltre il prodotto

Un programma così esteso di fresatura non può non essere supportato da una rete di agenti e tecnici che supportano il cliente nella scelta e nell’individuazione del prodotto giusto in base alla tipologia, alla dimensione e alla funzionalità dello stampo, che, come detto, può essere molto differente in base al settore di sbocco. Non solo: sebbene la gamma di soluzioni a catalogo sia molto vasta, Jongen può progettare e produrre anche utensili speciali, personalizzati per ogni specifica esigenza di lavorazione. Marchesi conclude: «Oggi il mercato diventa sempre più esigente: i nostri agenti devono seguire il cliente non solo nella scelta ma anche nell’utilizzo dell’utensile, tanto più in un conteso di profonda trasformazione tecnologica delle macchine utensili e di ricerca quasi esasperata dell’efficienza e dell’affidabilità produttiva. Anche per questo la Jongen spinge sull’acceleratore nella ricerca della massima qualità dei suoi utensili».

di Vittorio Pesce

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