I 7 peggiori incubi per un amministratore di sistema, secondo Acronis

Condividi

Non serve un evento pauroso in una notte buia e tempestosa per distruggere i dati indispensabili a un’industria. Ogni giorno, infatti, la stabilità e la sicurezza dei sistemi sono minacciate da incubi reali: criminali informatici, errori di sistema, errori umani e molto altro ancora. E se non si riesce a eseguire un ripristino rapido, le informazioni sono spacciate.

Per aiutare a difendere l’IT aziendale, Acronis, casa specializzata nella cyber protection, ha fatto luce sui 7 peggiori incubi che disturbano il sonno degli amministratori di sistema.

1. Bug raccapriccianti negli update delle app

Per migliorare interfaccia utente e sicurezza, i sistemi devono essere costantemente aggiornati. Dietro ogni notifica di update disponibile può però nascondersi un codice che trasforma l’aggiornamento più recente in un tormento bestiale.

Dai piccoli ritocchi alle app agli aggiornamenti importanti del sistema operativo, ogni update può celare uno o due bug capaci di bloccare l’intero sistema. Una soluzione c’è: eseguire un backup dell’immagine completa prima di ogni aggiornamento pianificato, per evitare che un orribile codice strisciante comprometta l’intero stack IT.

2. Link e allegati fatali

Anche il miglior sistema di sicurezza è messo in pericolo dalle decisioni scellerate di una testa vuota. Di fatto, quasi il 90% degli attacchi informatici è causato da errori umani che possono assumere le forme più varie, anche se i più comuni sono azioni molto semplici, come un clic sull’allegato o sul collegamento sbagliato. Basta una minima distrazione e un dipendente può infettare il proprio computer con un mostruoso malware capace di propagarsi all’intero sistema aziendale, lasciando dietro di sé uno strascico di orrore. Sebbene nessun sistema potrà mai essere totalmente a prova di imbranato, è possibile limitare questo tipo di minaccia con una formazione continua degli utenti sulle minacce alla cybersecurity e sulle best practice nell’uso dell’email.

3. Minacciosi backup irrecuperabili

Da sempre, disporre di un piano di backup attivo per l’intero stack può prevenire quegli scenari da incubo in cui l’attività intera viene bloccata. È sufficiente infatti recuperare i file e il sistema da un backup pulito e affidabile. Ma che succede se i backup sono inutilizzabili o se, provando a ripristinarli su un sistema operativo differente, non funzionano? Anche i più recenti ceppi di ransomware adottano ormai una tattica diffusa ed efficace: puntare ai software di backup e ai relativi agenti, impedendo l’utilizzo dei backup precedenti.

Per fortuna le soluzioni di backup più innovative tengono conto di questo problema. Il consiglio è quello di chiedere al fornitore di servizi di backup di verificare che il sistema sia dotato di funzioni di ripristino utilizzabili in modo intercambiabile su Mac, Windows e sui dispositivi mobile, nonché di una protezione attiva basata su intelligenza artificiale che difenda dal ransomware. In caso contrario, ci saranno poche possibilità di recupero e il rischio dover affrontare conseguenze terribili.

4. Guasti del disco da brivido

Qualsiasi disco rigido prima o poi si spegne definitivamente. I dati indicano che il 5% dei dischi rigidi subisce un guasto entro i primi 18 mesi di vita. Non avendo parti meccaniche in movimento, le unità a stato solido sono più resistenti, ma anche a loro capitano tremendi guasti, quando meno uno se l’aspetta.

Se si notano problemi prestazionali, rallentamenti frequenti, interruzioni indesiderate o avvisi relativi a dati o settori danneggiati, forse una delle tue unità è in fin di vita. Per evitare di perdere tutti i dati salvati, gli esperti di settore suggeriscono di sostituire i dischi rigidi ogni tre-cinque anni. In più, se hai a portata di mano un backup dell’immagine completa affidabile, quando – e non se – i dischi esaleranno l’ultimo respiro, si potrà sicuramente far resuscitare tutti i dati.

5. Catastrofi da far rizzare i capelli nella stanza dei server

Spettri e creature maligne, ma anche incendi e alluvioni, sono alcune tra le tante catastrofi che possono abbattersi sui server aziendali e sui dati che ospitano. Per proteggerli da questi scenari terrificanti saranno stati predisposti sistemi di sorveglianza, estintori e gruppi di continuità. Oltre alle difese fisiche, è indispensabile un piano di disaster recovery che garantisca ai sistemi hardware e ai dati di sopravvivere anche nelle condizioni più inquietanti e imprevedibili.

Una soluzione di disaster recovery completa mette al sicuro i dati in un archivio cloud sicuro e fuori sede, ma sempre accessibile. Nel caso in cui una catastrofe di qualsiasi tipo si abbatta sulla stanza dei server, sarà possibile ripristinare all’istante i sistemi strategici e tornare operativi nel giro di pochi minuti.

6. Sabotaggi e perdite da spavento

Il lavoro svolto in mobilità e su dispositivi mobile è oggi in aumento, ma ciò implica un rischio più elevato di furto, perdita o compromissione dei dispositivi e dei dati aziendali che contengono. Benché terrificanti, queste minacce non devono impedire agli utenti di utilizzare i propri telefoni, tablet e laptop, ma la loro difesa è una tua responsabilità.

Per garantire la continuità aziendale e la protezione dei dati a 360° senza ridurre la produttività dei dipendenti, è importante dotarsi di due elementi fondamentali: una policy di sicurezza dei dispositivi mobile documentata e un metodo sicuro e crittografato per sincronizzare e condividere i dati. Non c’è un modo per garantire che i dispositivi non vengano smarriti o rubati, ma se ciò succede, questi due approcci assicurano protezione ai dati aziendali.

7. Perfido ransomware

Nelle tenebre aumenta la diffusione delle insidiose minacce del ransomware. Nel 2017 ha rappresentato la forma di malware prevalente, costata alle imprese circa 17 milioni di dollari. Alla fine del 2019 i danni a livello globale ammontavano a 19.5 miliardi di dollari. Oggi la maggior parte dei prodotti antivirus presenti sul mercato contrasta questo pericolo confrontando le potenziali minacce con un registro di ransomware già identificati. Il problema è rappresentato dai nuovi ceppi che riescono a superare le misure difensive. Per salvaguardare il sistema da queste terrificanti minacce e dalle loro costose conseguenze, è necessario investire in una protezione anti ransomware innovativa, che utilizza metodi di machine learning per individuare ed eliminare i malware minacciosi prima che provochino danni. Rispetto alle soluzioni tradizionali basate sulle firme, questo approccio in tempo reale protegge lo stack IT in modo più completo.

Considerazioni finali

Malgrado i fantasmi dentro le macchine e i comportamenti diabolici dei dispositivi, un amministratore di sistema può dormire sonni tranquilli proteggendo i propri sistemi con la sicurezza innovativa end-to-end di Acronis Backup. Grazie ai servizi Acronis e alla formazione costante degli utenti sulla cybersecurity, i sistemi possono considerarsi al sicuro anche dalla più terrificante delle minacce informatiche.

Articoli correlati