Impresa o gallina dalle uova d’oro?

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“Ricordate che i vostri collaboratori hanno, molto probabilmente, delle leve motivazionali diverse dalle vostre e che ciò che motiva voi potrebbe demotivare loro”.

C’era una volta la gallina dalle uova d’oro… la leggenda narra che un contadino con un pollaio ben fornito avesse anche una gallina prodigiosa che, invece di nidiate di pulcini da poter vendere al mercato, dava alla luce ogni giorno un uovo d’oro. Il contadino avido non era, però, contento: il cospicuo ricavato che ogni uovo d’oro gli assicurava non era abbastanza. Pensò, quindi, di uccidere la gallina aprendole il ventre per svuotarlo di tutto l’oro che la stessa avrebbe, per intuizione, dovuto contenere. Il risultato fu solo viscere e il contadino rimase senza una rendita costante.

Quante volte si sbaglia seguendo una intuizione, seppur logica, o seguendo la pancia?

È ciò che accade, spesso, a imprenditori e manager che vogliono incrementare le performance dei propri collaboratori, quelli che loro, spesso, si ostinano a chiamare “dipendenti” senza comprendere che la parola “dipendente” già di per sé esclude agli stessi la possibilità di essere autonomi e, chissà, magari pure di performare al meglio delle loro possibilità. Questa situazione è un evergreen all’interno delle organizzazioni, anche quando si tratta di progetti di internazionalizzazione, in cui, ancora di più sono le specifiche competenze non solo del singolo ma anche e soprattutto del team ad essere di vitale importanza per il buon esito del progetto.

L’imprenditore o manager che fa la “voce grossa” pur, di fatto, senza dover alzare la voce, è il miglior antidoto per l’equilibrio motivazionale dei propri collaboratori, equilibrio che è strettamente legato al senso di auto-efficacia. La teoria di Bandura in tal senso definisce il senso di “senso di autoefficacia“ come la convinzione nelle proprie capacità, convinzione di saper organizzare e svolgere delle azioni per gestire le situazioni e raggiungere i risultati prefissati. Tuttavia, se il capo fa continuamente la “voce grossa” e tende a sminuire le capacità dei propri collaboratori il senso di auto efficacia diminuisce sempre di più finché la gallina torna a produrre uova classiche o, addirittura, sciopera e non produce più alcun uovo.

Tanto più i nostri collaboratori si sentiranno adeguati alle situazioni che devono affrontare tanto maggiore sarà il loro livello di ambizione e aspirazione, la loro motivazione e le loro possibilità di avere successo. Le situazioni sfidanti attuali, lo sentiamo ripetere ogni giorno, racchiudono tante opportunità quante avversità.

Lasciare autonomia nella valutazione delle situazioni e nella proposta di soluzioni è il miglior modo per motivare il proprio team e far si che continui a produrre uova d’oro. Al contrario, chiedere loro di essere propositivi e poi cassare ogni idea o progetto perché non adeguato produce una frustrazione che può portare ben presto a situazioni di stallo, prima, e fuga, poi.

Allora che si fa: come si ottengono uova d’oro dalle nostre galline?

Nei percorsi di coaching, business ed export, io applico un metodo molto semplice ed altrettanto efficace.

 

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