L’efficienza permette di mantenere i livelli di produttività desiderati, con standard qualitativi tali da assicurare la competitività dei prodotti. Questo vale per ogni lavorazione meccanica, ma diventa tanto più rilevante quanto più i lotti sono importanti, e la partita si gioca sul costo unitario del pezzo prodotto: è il caso della torneria automatica.
La torneria automatica, caratterizzata da forti cadenze produttive, richiede macchine che rispondano a precisi requisiti in grado di garantire l’efficienza dei processi, valutabili attraverso i KPI, gli indicatori di prestazione, in maniera oggettiva, ricorrendo, in caso di risultati non soddisfacenti, ad opportune misure correttive.
La moderna visione dei processi include nella valutazione dell’efficienza un altro aspetto, per lungo tempo sottovalutato: la manutenzione. La manutenzione, e i molteplici aspetti che la caratterizzano, sono oggi una delle voci che vanno attentamente “trattate” e valutate, ricorrendo a KPI e parametri di affidabilità, come ad esempio l’MTBF, ai fini della stima dell’incidenza sulla produzione e, in ultima analisi, sulla competitività.
La voce “manutenzione”, e relativa incidenza sul processo, deve essere affiancata dalla capacità di intervento del fornitore del tornio automatico, ovviamente da un punto di vista tecnico, ma anche con quanta e quale tempestività la richiesta di supporto viene evasa. Quindi quali sistemi di assistenza sono messi a disposizione dell’utente, che magazzino ricambi è disponibile, chi gestisce il Customer Service, etc.: un rallentamento nella produzione, un fermo macchina, possono avere ricadute catastrofiche.
E allora? Allora si può partire da 5 domande strategiche da porre al proprio fornitore di torni automatici per fare la scelta giusta.