Leghe metalliche: come proteggerle dalla corrosione

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La linea di confine tra oggetto massivo e ambiente esterno è rappresentata dalla superficie, che riveste un ruolo fondamentale per il ciclo di vita dell’oggetto. E’ necessario, perciò, porre particolare attenzione al rivestimento superficiale del manufatto per garantirne la durata nel tempo.

Le superfici metalliche, come è risaputo, sono un facile bersaglio della corrosione, che provoca un peggioramento delle proprietà meccaniche e una diminuzione della durata del manufatto. Per ovviare a questo problema è indispensabile prevedere, in fase di progettazione, uno stadio di applicazione del rivestimento protettivo per la lastra metallica o l’oggetto in questione. Per una corretta e duratura protezione superficiale, è necessario eseguire una prima fase di preparazione del supporto e, solo in un secondo momento, utilizzare il prodotto verniciante più adeguato alle esigenze del particolare, in termini di protezione ed estetica. Diventa necessario, perciò, stilare un programma, il cosiddetto “ciclo di verniciatura” che consente di organizzare la fase di preparazione della superficie (con relativa pulizia), l’eventuale impiego di primer (ossia un sottile strato per migliorare l’adesione tra metallo e successiva vernice; in genere, usato su alluminio, leghe leggere e lamiere sabbiate), prima di procedere con una o più mani di verniciatura. Questo processo viene delineato sulla base della normativa UNI EN ISO 12944, che definisce le principali tipologie di corrosione, i diversi tipi di superficie da proteggere e come intervenire per la fase di pretrattamento, la scelta del prodotto verniciante più adatto all’ambiente di esposizione per avere la protezione adeguata, oltre a descrivere come devono essere eseguiti i lavori di verniciatura.

Preparazione supporto

La fase di preparazione del supporto consiste nel ripulire la superficie dai contaminanti (solidi e/o liquidi) attraverso un “processo meccanico”, come sabbiatura, spazzolatura, burattatura o con l’ausilio di ultrasuoni oppure, in alternativa, tramite un “processo chimico”, utilizzando soluzioni (acide o alcaline) o solventi, scelti in base al materiale da trattare e alle diverse esigenze di pulizia. Generalmente, si preferisce optare per prodotti privi di solventi clorurati e aromatici, per avere un processo a basso impatto ambientale. La fase di pulizia della superficie, che può essere suddivisa in sottofasi come sgrassaggio, attivazione, fosfatazione e passivazione, è fondamentale per evitare il fenomeno del “blistering”, che comporta formazione di bollicine (più o meno visibili), dovuto alla non adeguata pulizia e/o scarsa aderenza tra due strati successivi di prodotto verniciante, che porterebbero in breve tempo alla rimozione della vernice.

 

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