I vantaggi della robotica in campo agricolo

redazione

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L’azienda piemontese Olimac di Margarita (CN), specializzata nella produzione di macchine agricole, utilizza ben 38 robot di ABB per ottimizzare i processi di lavoro.

Il primo robot è stato installato nel 1997 nel reparto di saldatura e fin dall’inizio Olimac non ha avuto dubbi nello scegliere ABB: «dopo anni di collaborazione, grazie alla loro affidabilità, siamo sempre più soddisfatti della nostra scelta».

Lo stabilimento di Margarita (CN) è unico nel panorama mondiale del settore. Totalmente robotizzato, è l’unico al mondo a progettare e costruire integralmente al suo interno tutti i componenti degli spannocchiatori di mais

La sfida

All’interno dell’azienda Olimac l’esigenza era quella di ottimizzare i tempi di produzione, ridurre i margini di errore e far sì che le celle lavorassero in modo del tutto autonomo per un turno di almeno otto ore consecutive senza la necessità di supervisione umana.

La soluzione

I robot hanno incrementato la produttivitĂ  svolgendo le operazioni piĂą ripetitive, hanno ridotto i margini di errore e abbattuto i costi di produzione.

L’impiego

I 38 robot impiegati svolgono diverse funzioni quali saldatura, verniciatura, visione 3D, assemblaggio, montaggio, controllo qualitĂ  e sono anche in grado di lavorare simultaneamente sullo stesso pezzo.

Olimac, innovatori da sempre

Tutto è iniziato più di sessant’anni fa e da quel momento non hanno mai smesso. Erano i primi anni Cinquanta, infatti, quando Emilio Olivero progettò e brevettò la rivoluzionaria Testata Integrale, una macchina per la raccolta del mais molto innovativa per l’epoca con una sagoma particolare ad anfiteatro che consentiva di alimentare in modo ottimale la mietitrebbia e di aumentarne la produzione. Maria, figlia di Olivero, sposò Giuseppe Carboni e insieme fondarono la Olimac negli anni Sessanta, oggi giunta alla terza generazione.

Le testate mais Drago di Olimac permettono di raccogliere tutto il mais senza perdite di pannocchie e chicchi, assicurando un raccolto totale e un maggior profitto per gli agricoltori

Nel tempo la famiglia non ha fatto altro che crescere, ricercare menti e professionalità eccellenti ed inseguire le soluzioni più moderne nell’ambito delle tecnologie agricole.

«Negli anni abbiamo progettato, costruito e brevettato macchine che consentono prestazioni ogni volta superiori», racconta Lorenzo Carboni che oggi, insieme alla sorella Daniela, è titolare. «Ad esempio le nostre testate mais Drago sono le uniche dotate di piatti spannocchiatori con regolazione dell’apertura automatica, che permettono di raccogliere tutto il mais senza perdite di pannocchie e chicchi, e quindi di assicurare un raccolto totale ed un maggior profitto per gli agricoltori». Un’altra tappa importante del percorso dell’azienda risale agli inizi degli anni Duemila con la costruzione del nuovo stabilimento a Margarita, in provincia di Cuneo: un complesso industriale e tecnologico totalmente robotizzato, unico nel panorama mondiale del settore.

Grazie a questo sistema ad oggi Olimac è l’unica azienda al mondo a progettare e costruire integralmente all’interno dello stabilimento tutti i componenti degli spannocchiatori di mais.

Ad ogni robot il suo ruolo

Tutte le applicazioni sono state studiate sulle specifiche esigenze di Olimac direttamente da ABB Robotica Italia. La saldatura in particolare ha visto un aggiornamento continuo delle soluzioni tra cui anche l’impiego di sensoristica avanzata

Per rispondere alle esigenze di Olimac, nel tempo sono stati inseriti nel processo produttivo ben 38 robot ABB in differenti tipologie di applicazioni quali: saldatura, assemblaggio, montaggio, manipolazione, misura, controllo qualitĂ , asservimento macchine con presa da cassone, verniciatura etc.

Tutte le applicazioni sono state studiate sulle specifiche esigenza di Olimac direttamente da ABB Robotica Italia (oggi Global Solution Center per la General Industry) che le ha anche realizzate secondo la formula del “chiavi in mano”. Tra tutte, l’attività principale è la saldatura, che ha visto un aggiornamento continuo delle soluzioni realizzate ai più recenti sviluppi delle tecnologie e ha portato oggi, oltre ai tradizionali concetti di function package ABB, le soluzioni a gantry con robot in multimove, l’impiego di sensoristica avanzata per il riconoscimento e l’inseguimento dei giunti di saldatura fino ad arrivare all’ultima cella realizzata in cui, caso unico nel suo genere, quattro robot coordinati operano contemporaneamente sullo stesso pezzo.

Una realizzazione questa resa possibile, oltre che dai più recenti sviluppi tecnologici e da un approccio di co-progettazione cliente/fornitore, solo grazie agli sforzi fatti da Olimac per rendere il suo prodotto sempre più standard e modulare. Altra applicazione innovativa è sicuramente il cladding con tecnologia laser; si tratta di una applicazione di riporto di polvere sulle estremità delle lame per aumentarne le caratteristiche di robustezza e resistenza, qualità imprescindibili in mezzi che per loro natura devono essere ben resistenti agli urti accidentali e alle intemperie.

Si tratta di una lavorazione in cui l’apporto dei robot si è rivelato fondamentale perché evita il contatto dell’uomo con ambienti ostili e sostanze nocive.

«Le celle lavorano in modo autonomo, garantendo ripetitività e qualità costante, senza che sia sempre necessaria la presenza di un operatore» descrive Lorenzo. «Prima tutte queste operazioni venivano svolte a mano, imponendo un lavoro alienante, a volte nocivo per la salute e pesante da sostenere».

Ecco come l’automazione si rivela un alleato dell’uomo: sia perché in questo modo si possono meglio gestire ed evitare gli errori, sia in termini di tempo, qualità e sicurezza.

Organizzazione e controllo

Con i suoi attuali 38 robot, Olimac rappresenta una sorta di catalogo a cielo aperto di ciò che ABB può offrire nell’ambito dell’automazione nel settore delle macchine agricole

Si può affermare che Olimac rappresenti, con i suoi attuali 38 robot, una sorta di catalogo a cielo aperto di ciò che ABB (e in particolare il Global Solution Center Italiano) può offrire nell’ambito dell’automazione nel settore delle macchine agricole. Ma la collaborazione con ABB non si limita alla sola relazione di fornitura. «Abbiamo un rapporto aperto e propositivo» racconta Paolo Conca di ABB: «Olimac ci coinvolge nella progettazione e il nostro modo di operare a quattro mani ci permette di avere tutti gli aspetti del progetto sotto controllo e fornire soluzioni chiavi in mano, in questo caso senza la necessità di integratori».

Olimac esporta in tutto il mondo, soprattutto negli USA, dove le testate mais Drago sono gli spannocchiatori italiani più venduti. Nonostante questo, non ha alcuna intenzione di fermarsi: «la nostra sfida continua ad essere quella di puntare costantemente sulla ricerca e sull’innovazione, tant’è che il nostro motto è innovare per crescere», conclude Lorenzo. E in questo percorso la robotica si è rivelata la soluzione in grado di rispondere alle esigenze di produzione: «la forza dei robot è data proprio dalla qualità, dalla loro durata e da un livello esclusivo delle performance». Con il lavoro dei robot, Olimac riesce ad avere un sistema di produzione completamente autonomo e ad esercitare un controllo totale su tutto ciò che esce dalla propria azienda: «grazie alla robotica ci siamo resi del tutto indipendenti, siamo padroni e anche responsabili dell’intero processo produttivo».

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