Un nuovo processo multimateriale sviluppato dai ricercatori nel Regno Unito può essere utilizzato per fabbricare protesi e persino farmaci su misura per i pazienti. Alla base di ciò, un algoritmo informatico in grado di progettare e produrre oggetti stampati in 3D composti da due materiali polimerici di diversa durezza che impediscono anche l’accumulo del biofilm batterico. L’obiettivo: combinare tecniche di stampa 3D multimateriale per prestazioni ottimizzate per protesi e altri dispositivi medici personalizzati. Così, grazie a un unico processo di progettazione intelligente che può essere applicato a dispositivi medici stampati in 3D con forme e funzioni personalizzabili, è possibile soddisfare le esigenze specifiche e complesse di ogni paziente, che i dispositivi medici prodotti in serie non possono fare.
Medicina 4.0
L’innovazione sviluppata dal team presenta due aspetti chiave: i materiali, con la realizzazione di due nuove formulazioni di inchiostro e prestazioni meccaniche diverse ma entrambe resistenti alla formazione di biofilm batterico, compatibili con la stampa 3D a getto d’inchiostro, e l’algoritmo generativo per progettare la distribuzione di ciascun materiale per massimizzare le sue prestazioni uniche e guidare il processo di stampa 3D. Grazie a questa tecnologia sono stati realizzati un dispositivo di impianto articolare su misura, in grado di combattere la resistenza batterica e l’infezione, e pillole stampate in 3D in grado di rilasciare i medicinali in base alle esigenze del paziente. Secondo i ricercatori, questa tecnica di stampa 3D multimateriale, combinata con la progettazione assistita da computer, potrebbe rivoluzionare la produzione di dispositivi specifici con funzioni oltremodo personalizzabili.