Stampaggio: qualità al passo con la tecnologia

LOMBARDI

Condividi

Fabbricare flaconi di plastica è un lavoro complesso e poliedrico. Plastivalle è specializzata in questa attività e ha puntato su dei centri di lavoro Emco per raggiungere i suoi obiettivi di qualità e produzione.

È molto raro che, nella nostra vita quotidiana, ci soffermiamo a pensare solo per un istante, a quanta tecnologia possa celarsi dietro anche gli oggetti più comuni, di uso più abitudinario, che ci accompagnano ogni giorno.

Per esempio, visitando la Plastivalle di S.Pietro Mussolino, in provincia di Vicenza, si può toccare con mano la difficile arte di costruire flaconi, bottigliette, taniche e contenitori di plastica. Tutta quella gamma di contenitori che contengono generi alimentari, quali olio, aceto, succhi, oppure cosmetici, quali profumi, saponi liquidi o pomate, farmaci e tante sostanze di cui facciamo uso quotidianamente.

Plastivalle è specializzata nella costruzione per stampaggio di flaconi di plastica, di ogni tipo e dimensione, rivolgendosi ai più svariati settori industriali, quali farmaceutico, cosmetico, alimentare, agrario, chimico, automotive e detergenza.

Come ci spiega l’Amministratore Delegato di Plastivalle, Walter Gobbo: «Quello di Plastivalle non è un lavoro facile: ogni settore ha le sue specifiche esigenze, dettate dal marketing, dalle normative di salute e sicurezza, dal brand del cliente e così via».

Per esempio, nel campo dell’alimentare, del cosmetico e del farmaceutico sono di stringente necessità i requisiti di sterilizzazione e di pulizia dei contenitori, di qui la necessità, per l’azienda vicentina, di dotarsi di una camera bianca dove assicurare la conformità dei prodotti alle normative in materia. Nel settore dei cosmetici, assume particolare valenza l’aspetto estetico: i colori dei flaconi devono essere tutti di una tonalità precisa e ripetibile, in modo che il consumatore, che vedrà i flaconi allineati sugli scaffali di un supermercato, non possa apprezzare differenze di colore. Il colore, infatti, è un elemento distintivo del brand di un produttore di cosmetici o di tanti altri prodotti rivolti al mercato del consumo.

Un servizio personalizzato

Da sempre Plastivalle si distingue per la capacità di fornire ai suoi clienti un servizio il più possibile personalizzato. Ecco perché l’azienda è dotata di un impianto di serigrafia, in modo da fornire al cliente un prodotto già completo di scritte, marchio, loghi, note, e tutto quanto serve all’identificazione del contenuto dei flaconi. La serigrafia ha preso molto piede in questi ultimi anni, in quanto è un processo che, oltre a rendere più facilmente smaltibile il flacone una volta esaurito il contenuto, permette di saltare la fase dell’etichettatura.

Oltre a questo, Plastivalle ha allestito un vasto reparto di stoccaggio, dove tenere i contenitori pronti e quindi in pronta consegna per i suoi clienti, in modo da sollevarli dalle necessità di immagazzinare quantitativi anche rilevanti di flaconi e di assicurarne l’immediata disponibilità quando servono.

Ma se andiamo a vedere più da vicino il cuore del processo produttivo di Plastivalle, scopriamo una tecnica di lavorazione davvero interessante.

Fra arte e tecnologia

A destra l’Amministratore Delegato di Plastivalle, Walter Gobbo

I flaconi di plastica in Plastivalle sono realizzati per stampaggio; ma non il consueto stampaggio a iniezione, bensì con un sistema di stampaggio/soffiaggio che, ci spiega Walter Gobbo, «ricorda da vicino il lavoro che ancora oggi si può vedere nelle vetrerie artistiche, come per esempio a Murano, vicino a Venezia, famosa appunto per il soffiaggio artistico del vetro».

Analogamente, per realizzare un flacone di plastica si realizza dapprima lo stampo, che recherà in negativo la forma del flacone da realizzare, si chiude lo stampo e si soffia al suo interno, con aria compressa, plastica liquida a una temperatura di circa 200° C. per effetto della pressione dell’aria, la plastica introdotta viene proiettata sulle pareti dello stampo, dove si solidifica istantaneamente. Questo perché, nel frattempo, le pareti dello stampo sono tenute a una temperatura di 7-8° C, con un sistema di canalizzazioni dove circola liquido refrigerante.

A questo punto si apre lo stampo, si estrae il flacone e il prodotto è pronto.

Anzi, quasi pronto, perché lo aspetta la fase del controllo qualità, realizzato manualmente dal personale specializzato di Plastivalle. Questo perché solo l’occhio umano può avere la necessaria esperienza per identificare subito ogni possibile difetto: dall’inclusione di bolle, alle cricche o alle crepe nel materiale, fino a inclusioni di corpuscoli indesiderati e così via.

La gestione delle attrezzature di stampaggio

Abbiamo visto come lo stampo sia assolutamente una componente strategica nel processo produttivo di Plastivalle. Quindi è necessario, per l’azienda vicentina, curare con particolare attenzione la costruzione dei suoi stampi.

In origine Plastivalle affidava a fornitori esterni la progettazione e la costruzione degli stampi. Poi, in seguito si è deciso di portare all’interno tutta la fase di progettazione e di design degli stampi e, infine, con un importante investimento, di concentrare all’interno anche la fase di costruzione, con l’acquisto di due centri di lavoro. Nello specifico, Plastivalle ha puntato su due centri di lavoro Emcomill 1200, dell’austriaca Emco.

Le macchine

La Emcomill 1200 è un centro di lavoro a tre assi a montante mobile particolarmente robusto, con un basamento in acciaio elettrosaldato studiato col metodo degli elementi finiti e testa in ghisa.

Le viti a ricorcolo di sfere e le guide lineari a rulli, in modo da distribuire in modo ottimale gli sforzi durante il movimento e le lavorazioni, assicurano lo smorzamento adeguato delle vibrazioni, conferendo precisione intrinseca alla macchina. L’elettromandrino da 15.000 giri/min offre la possibilità di asportare grandi volumi di truciolo, come nel caso, appunto, della lavorazione stampi, senza farsi intimidire dalla durezza e dalla tenacità degli acciai altolegati che si usano per fabbricare uno stampo.

La continuità di lavorazione anche su cicli molto lunghi, come tipico nella lavorazione stampi, è mantenuta da un generoso magazzino utensili a tamburo, che con i suoi 40 posti con attacco ISO 40 permette di ottenere un’adeguata ridondanza di utensili.

La gestione della lavorazione è affidata a un CNC Siemens 828D con Shomill, così come l’elaborazione delle cinematiche di lavorazione, dei profili di accelerazione degli utensili, al pari dei percorsi, delle rampe di accesso e di uscita delle frese. L’opzione Shopmill permette inoltre un rapido passaggio dal disegno al ciclo di lavoro, senza impostare tutto il programma in linguaggio ISO, il tutto a vantaggio della velocità di programmazione e di messa in opera di ogni singolo part program. Esigenza sentita in Plastivalle visto il gran numero di stampi che è necessario approntare. La Emcomill 1200 offre infine una tavola portapezzo generosa, capace dportare pezzi fino a 1500 kg. Una portata così è importante per chi costruisce stampi, visto che parliamo di manufatti di acciao di dimensioni e peso generalmente rilevanti.

Il valore aggiunto

È ancora Walter Gobbo a spiegarci cosa ha significato, per Plastivalle, l’introduzione dei centri di lavoro Emcomill 1200: «innanzitutto la precisione: queste macchine ci permettono di raggiungere precisioni dell’ordine del centesimo e, lavorando al nostro interno, ci mettono in condizione di tenere sotto controllo questa qualità in modo più agevole, inoltre – continua Walter Gobbo – lavorando la nostro interno non dipendiamo più dalle tempistiche di un fornitore esterno, che non sempre coinciderebbero con le nostre esigenze».

«Un altro elemento per noi importante – ci spiega ancora il titolare della Plastivalle – è la facilità di gestione dei part program: con Shopmill e il CNC Siemens, impostare il programma è facilissimo, partendo direttamente dal progetto dello stampo».

Un’ultima parola Walter Gobbo la vuole spendere per il servizio di assistenza: «Oltre al già ottimo servizio di assistenza telefonica, se c’è necessità, il field engineer Emco è qui da noi nel giro di un giorno e per noi è una grande sicurezza, che ci permette di non doverci preoccupare anche per nostri eventuali errori o per eccessivi tempi di fermo macchine».

Plastivalle, oltre al fascino della produzione per soffiaggio, ci offre il tipico esempio di un’azienda che, per la realizzazione dei suoi stampi, ha dovuto rispondere alla fatidica domanda: “make or buy?”. E ha potuto rispondere “make” grazie al fatto di aver trovato in Emco il giusto partner.

Articoli correlati