Contributo Nuova Sabatini 2022, un ritorno al passato

Simone Finotti

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C’è qualcosa di nuovo, anzi d’antico. La “Nuova Sabatini” per il 2022, che esce dalla manovra di bilancio, ha un sapore decisamente retro, a partire dal ripristino del limite di 200mila euro per i finanziamenti in soluzione unica.

Ma non è la sola novità che guarda al passato: accanto alle modifiche relative al credito d’imposta per i beni 4.0 e all’addio al vecchio “superammortamento” viene ripristinato il riconoscimento in più quote del contributo MISE calcolato in base al valore degli interessi sui finanziamenti concessi.

Suddivisione in più tranche

Insomma salvo modifiche ancora possibili al momento in cui scriviamo (novembre 2021) sembra proprio che si debba tornare in gran parte alle regole degli anni precedenti per i finanziamenti relativi ad investimenti in beni strumentali, quali ad esempio macchinari, impianti, attrezzature nuove di fabbrica, hardware e software, tornerà ad essere suddivisa in più tranche: l’articolo 11 del testo in bozza datato 10 novembre 2021 a prevedere da un lato il rifinanziamento della Nuova Sabatini, accanto a una nuova modifica a quanto previsto dall’articolo 2, comma 4 del DL 69/13. Questo il testo di legge: “in un’unica soluzione, secondo le modalità determinate con il medesimo decreto” sono sostituite dalle seguenti “in più quote determinate con il medesimo decreto. In caso di finanziamento di importo non superiore a 200.000 euro, il contributo può essere erogato in un’unica soluzione nei limiti delle risorse disponibili”.

Limite massimo

Per l’erogazione del contributo statale relativo alla Nuova Sabatini si va quindi verso il ripristino del limite massimo di 200.000 euro, soglia che nell’attuale versione del DdL di Bilancio 2022 diventa il tetto massimo per il riconoscimento in un’unica soluzione.

Un importante rifinanziamento

Alle nuove modalità per il riconoscimento dell’agevolazione si affianca un importante rifinanziamento della misura, che rappresenta un’importante boccata d’ossigeno per le Pmi: in particolare, allo scopo di assicurare continuità alle misure di sostegno agli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese, dal 2022 al 2023 vengono stanziati ulteriori 240 milioni di euro annui, destinati poi a ridursi a 120 milioni dal 2024 al 2026 e a 60 per il 2027.

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A cura di Simone Finotti

 

 

 

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