Fra wet e dry… MQL

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Da raffreddare a lubrificare, per arrivare al moderno concetto di lubrorefrigerazione, cuore della lavorazione per asportazione di truciolo. Ma il concetto è in continua evoluzione.

Evoluzione. Un termine dai molti significati ma che, nel mondo delle lavorazioni meccaniche, potrebbe essere letto come il raggiungimento della massima efficienza di processo. Il “legante”, fra tutto ciò che concorre al successo della lavorazione, è la lubrorefrigerazione che influisce sulla vita e le prestazioni di macchina e utensili, oltre che sulla qualità del prodotto finito. Non è eccessivo sostenere che ad ogni processo produttivo va associata la adeguata lubrorefrigerazione, precisa e mirata, che rispetti i criteri di pulizia, oggi sempre più stretti.

Senza dire nulla di nuovo, è ormai noto come ogni lavorazione per asportazione di truciolo veda sollecitati gli utensili, sia da un punto di vista termico che meccanico, che portano alla comparsa dell’usura, e al conseguente instaurarsi di fenomeni, quali le vibrazioni, deleteri per la riuscita della lavorazione. La produzione di calore non può essere evitata, ma può essere “gestita”, ed è qui che entrano in gioco i fluidi da taglio che, se da un lato hanno il compito di evacuare il calore prodotto, dall’altro devono riuscire a ridurre l’attrito: raffreddare e lubrificare.

Tutto semplice? Proprio no. Oltre a dover trovare il giusto bilanciamento fra le due azioni, oggi si sta sempre più ponendo l’accento sulla salvaguardia dell’ambiente, la salubrità dei luoghi di lavoro per la sicurezza degli addetti. Senza dimenticare i costi legati alla gestione degli esausti, il cui smaltimento segue norme molto stringenti.

Il concetto di sistema

Oggi si è largamente diffuso il concetto che vede la lubrorefrigerazione come parte di un sistema, un sistema articolato e complesso che, partendo dalla macchina utensile e dal materiale grezzo, porta alla produzione del manufatto. In questa moderna concezione, lubrorefrigerazione non è più solo scelta del fluido, ma va sempre più assumendo un ruolo centrale, ricco di implicazioni, più o meno complesse da gestire, dove, oltre al ruolo primario insito nel termine, device, sostenibilità e smaltimento-riciclo degli esausti giocano un ruolo tutt’altro che trascurabile.

Dunque, se la lubrorefrigerazione è importante ai fini della riuscita della lavorazione, alcune criticità sono in agguato e, una fra tutte, è il consumo di lubrorefrigerante. Lubrorefrigerante che, a causa della sua natura, può sporcare e rendere poco salubre l’ambiente di lavoro e, una volta esausto, se non opportunamente smaltito, procurare danni all’ambiente. E lo smaltimento ha un costo che, oltre a dipendere dal tipo di rifiuto, e di smaltimento richiesto, è funzione della quantità: e allora?

 

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