Economia italiana: confermato incremento del +6,3% nel 2021

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«L’economia italiana nel mese di dicembre conferma la straordinaria resilienza della sua manifattura. L’indice Pmi manifatturiero, che misura le previsioni di vendita dei beni e dei servizi di questo comparto, pubblicato dalla società IHS Markit, relativo al mese di dicembre, si attesta per il 18esimo mese consecutivo in territorio di espansione, a quota 62, ben oltre il 50, che è lo spartiacque tra l’espansione e la contrazione. Inoltre,
il quarto trimestre del 2021 ha registrato la media più alta dall’inizio della raccolta dati, nel 1997», ha sottolineato in una nota Renato Brunetta, ministro per la Pubblica Amministrazione. Si tornerebbe al livello pre pandemia nel primo trimestre 2022, risultato non scontato visti i mancati recuperi nelle crisi precedenti. Nel quarto trimestre, però, si è delineato l’atteso rallentamento, per la scarsità di materie prime e semilavorati e
la risalita dei contagi in Italia e in Europa, che fanno perdurare il clima di incertezza. La produzione industriale è cresciuta nel terzo trimestre a un ritmo più lento (+1%) rispetto ai primi due trimestri (+1,5% e +1,2%). Questa decelerazione è riconducibile alle difficoltà dal lato dell’offerta: pesa anche in Italia la scarsità di alcuni input produttivi. Le prospettive però sono buone: in ottobre il Pmi manifatturiero si è confermato espansivo e in rialzo (61,1 punti), dopo la flessione dei mesi precedenti; a novembre sono cresciuti ordini e attese sulla produzione. Un altro dato positivo riguarda gli ordini interni per i produttori di beni strumentali che a novembre sono rimasti su un buon livello. Perciò gli investimenti, già oltre i valori pre crisi, sono stimati in espansione nel terzo e nel quarto trimestre, anche in macchinari e attrezzature.

Incognita materie prime

Agisce da freno il rincaro delle commodity, che comprime margini e cash flow delle imprese. Nel terzo trimestre il Pil dell’Eurozona è cresciuto più delle attese (+2,2%), grazie al contributo di Italia e Francia (+3%) e, in misura minore, di Spagna e Germania (+1,7%). La produzione industriale a settembre ha sofferto in modo imprevisto (-0,2%), soprattutto a causa del quarto calo in cinque mesi di quella tedesca. A novembre, però, il Pmi manifatturiero si è confermato sopra i 50 punti e in leggero aumento (58,6).

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