Industria 4.0: i dati indicano una trasformazione non passeggera

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Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Transizione Industria 4.0 della School of Management del Politecnico di Milano, la trasformazione del manifatturiero in Italia prosegue nonostante la pandemia. Se i risultati del 2020 sono stati positivi (il mercato italiano dell’Industria 4.0 ha raggiunto un valore di 4.1 miliardi di euro, con una crescita dell’8%), per l’anno appena concluso l’Osservatorio prevede un ulteriore incremento compreso tra il 12% e il 15%, che porterà a superare i 4.5 miliardi di euro. Gli investimenti delle imprese si rivolgono principalmente verso il Cloud Manufacturing (+25-
30%), Advanced Automation (+15-20%) e Advanced HMI (+12-18%), mentre si stimano incrementi meno sostenuti per Industrial IoT (+9-14%), Advanced Analytics (+12-16%) e Additive Manufacturing (+6-12%).

Un lungo processo

L’emergenza non ha arrestato la crescita dell’Industria 4.0, a conferma del fatto che non è stata una moda passeggera ma una progettualità che sta rinnovando il settore industriale italiano in modo persistente – commenta Marco Taisch, responsabile scientifico dell’Osservatorio Transizione Industria 4.0 –. Le iniziative più semplici sono ormai conosciute e consolidate, con almeno un progetto attivato nel 75% delle imprese manifatturiere. Per avviare progetti di digitalizzazione pervasivi, multi-tecnologici e basati sul cloud e su reti innovative, sarà necessaria una visione di lungo termine, il coraggio di sperimentare applicazioni per nuove sfide che si sono venute a creare e un forte investimento nelle competenze 4.0”.

Un altro tema decisivo, evidenziato nell’Osservatorio, è l’importanza delle tecnologie 4.0 a supporto della sostenibilità. “Diventare sostenibili, ormai, è un’esigenza dettata direttamente dal mercato e le imprese stanno sfruttando le tecnologie digitali per cogliere questo vantaggio competitivo – aggiunge Luca Fumagalli, direttore dell’Osservatorio Transizione Industria 4.0 –. Advanced Automation, 30%, e Industrial IoT, 28%, sono le tecnologie più determinanti secondo le aziende che hanno concluso o avviato progetti di sostenibilità nelle operations, seguite da Analytics, 16%, Cloud, 11%, Additive Manufacturing, 11%, e Advanced HMI, 5%. Le aree potenzialmente più interessate dall’impiego delle Smart Technologies per la sostenibilità, invece, sono il monitoraggio dei consumi nella gestione delle operations (56% del campione complessivo) e la gestione del fine vita del prodotto, 46%”.

Nel dettaglio, secondo l’Osservatorio, le aziende monitorano soprattutto indicatori relativi agli scarti di processo, come rifiuti ed emissioni inquinanti (51%), e il consumo di acqua, materiali ed energia lungo le diverse fasi del processo produttivo (48%).

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