CDP: nuovi investimenti per 128 miliardi

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Tra risorse proprie e contributi di terzi, sono 128 i miliardi di euro previsti per gli investimenti del prossimo triennio programmati da CDP e presentati nel nuovo Piano strategico.

CDP, Cassa Depositi e Prestiti, lo scorso dicembre ha presentato il nuovo Piano strategico per il triennio 2022/2024 che punta sulla crescita sostenibile dell’economia, provando a colmare i ritardi del paese. Sono state individuate una serie di azioni prioritarie, a favore di territori e imprese, programmando l’adozione di politiche settoriali per i finanziamenti, alla luce del PNRR e nel rispetto dell’ESG (Environmental, Social and Corporate Governance) nella misurazione della sostenibilità di un investimento. Con la nuova strategia, CDP si schiera dalla parte del paese, spingendo l’acceleratore su una veloce crescita sostenibile, finanziando e investendo secondo le policy sapientemente definite. La nuova mission punta tutto sullo sviluppo sostenibile dirigendo gran parte del risparmio verso progetti di crescita e occupazione, rafforzando l’innovazione e la competitività di imprese, infrastrutture e territorio. Un aspetto fondamentale riguarda la figura umana, al centro della politica strategica: sono infatti individuati cinque principi base (competenze, inclusione, ambiente, integrità e impatto) che influiranno sull’operatività, promuovendo la parità di genere, sviluppando un ambiente di lavoro aperto e inclusivo, rafforzando il coinvolgimento delle persone e delle comunità, così come le competenze tecniche interne per attrarre nuovi talenti e divenire centro di eccellenza. Vediamo, quindi, gli obiettivi, la mission e i progetti finanziari dedicati alle imprese, come riportati nel Piano. Ci attende un triennio molto interessante, con una serie di azioni dedicate alle imprese e un monitoraggio attivo delle offerte, per cogliere nei tempi le opportunità, senza lasciarci scappare le migliori occasioni di finanziamento.

Mission & obiettivi

Una nuova politica in grado di stimolare gli investimenti virtuosi, senza allontanarsi dai criteri di sostenibilità ESG: è questa la missione di CDP per il triennio 2022/2024. Attraverso l’utilizzo di risorse proprie e di terzi, saranno messi in atto nuovi meccanismi di blending, ovvero quella tipica fusione di fondi istituzionali pubblici e privati, utilizzati per il finanziamento di progetti di sviluppo sociale. Verrà poi attuato un piano di sostegno per l’internazionalizzazione delle imprese, attraverso risorse della stessa CDP e per il tramite di cosiddetti strumenti di “non-bank lending”, operazioni di finanziamento effettuate al di fuori del circuito bancario. Interessante è l’aspetto dell’equity, nel programma strategico: CDP, da anni, detiene un portafoglio equity, ovvero contribuisce e partecipa al capitale sociale, in qualità di azionista. Con il nuovo Piano la gestione delle partecipazioni e degli interventi verrà modificata. Da un lato, CDP conferma il proprio ruolo di azionista stabile a presidio di infrastrutture o asset rilevanti per il paese e, contemporaneamente, spinge sui finanziamenti destinati alla crescita e alla stabilizzazione di imprese dei settori chiave, prevedendo però, nel tempo, logiche di uscita e di rotazione di capitale, con l’entrata di nuovi investitori grazie ai principi di crowding in (le capacità di attrarre risorse da terzi). Quello che fa CDP, in parole semplici, è un avviamento iniziale: dà una spinta e poi lascia che l’impresa corra sicura, da sola. Nel Piano strategico, tuttavia, vengono evidenziate anche una serie di problematiche che riguardano i ritardi nello sviluppo del paese; vengono però parallelamente individuate le soluzioni per colmare questo gap. C’è infatti una soluzione, che si raggiunge attraverso il chiaro obiettivo del rilancio economico nel prossimo triennio, affrontando le questioni con un’analisi ex ante. Sono quattro le sfide che CDP prospetta, diverse ma legate da un unico filo conduttore: cambiamento climatico e tutela dell’ecosistema, crescita inclusiva e sostenibile, ripensamento delle filiere produttive (value chains), digitalizzazione e innovazione. Con queste premesse, CDP stila poi un programma formato da dieci campi di intervento, nel rispetto degli obiettivi dell’Agenda 2030 ONU, per lo sviluppo sostenibile, ma soprattutto funzionalmente alle missioni del PNRR.

 

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