Nuova guida e nuovi progetti per Bystronic Italia

Simone Franza

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L’ing. Roberto Nicoli è il nuovo Managing Director di Bystronic Italia. Ritornato in terra natale, dopo esperienze all’estero che gli hanno permesso di maturare un curriculum di tutto rispetto, è adesso alle prese con la sfida di portare ai vertici la filiale italiana tramite il “Progetto Italia”.

Novarese di origini e laureato al Politecnico di Milano, l’ing. Roberto Nicoli vanta un’esperienza di primo livello nel mondo delle macchine utensili, avendo lavorato sia nel mondo dell’asportazione sia nel settore deformazione, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità nel Gruppo svizzero Bystronic. Da fine maggio 2021 è ufficialmente alla guida della filiale italiana con l’obiettivo di portarla ai massimi livelli tramite un processo di sviluppo basato su tre pilastri – crescita, customer satisfaction e sinergia – che Lamiera si è fatta raccontare in anteprima.

Qual è il percorso lavorativo che l’ha portata a ricoprire questa posizione?

Dopo la laurea al Politecnico di Milano ho avuto la fortuna di maturare esperienza in vari contesti multinazionali. La mia prima attività professionale, a dire il vero iniziata già sul finire degli studi, è stata in ambito automotive. Ai tempi, infatti, ero entrato a far parte dell’ufficio tecnico di Tecnos S.p.a., divisione del Gruppo Cannon, azienda nella quale ho avuto modo di muovere i primi passi acquisendo ruoli di sempre maggiore responsabilità: prima project manager poi responsabile di produzione, del post-vendita e, in seguito, sono arrivato nelle vendite. Dopo 7 anni, sono approdato nel mondo delle macchine utensili entrando in DMG MORI come responsabile del mercato estero (mi sono occupato dello sviluppo del mercato americano in qualità di sales director) e dopo altri 7 anni sono entrato nel Gruppo Bystronic.

Come è entrato in Bystronic e quali ruoli ha ricoperto?

Sono arrivato nel 2014 quando mi fu offerta l’opportunità di guidare un progetto di global key account management. Dopo due anni, forte della mia precedente esperienza nel continente americano, mi è stato proposto di prendere in mano la filiale canadese del gruppo. In poco tempo siamo così riusciti a portare Bystronic Canada a un ottimo livello, inanellando una serie di successi con tre anni di record in tutti i settori: vendite, marginalità, service, customer satisfaction. Non molti mesi fa il management del gruppo mi ha chiesto di trasferirmi in Italia per seguire quello che abbiamo ribattezzato “Progetto Italia” con un orizzonte temporale di lungo periodo e obiettivi molto ambiziosi e, visto l’entusiasmo e le aspettative della governance in questo mercato, non mi sono fatto sfuggire l’occasione. Così dal 30 maggio ho preso in mano la filiale italiana del Gruppo.

Ha avuto occasione di lavorare in vari settori delle macchine utensili, come è stato il passaggio dal mondo dell’asportazione al mondo della deformazione?

Il passaggio dall’asportazione alla lamiera implica la transizione verso un mercato più piccolo e meno complesso per certi casi: nell’asportazione ci sono moltissimi player e ne nascono di nuovi ogni anno in tutte le nicchie di mercato; nel mondo della deformazione invece i primi cinque attori rappresentano circa l’80% del mercato totale di rango superiore.

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Sforzo per il Gruppo svizzero sarà passare da un concetto di automazione Taylor-made a uno modulare

Anche nella fascia media la situazione è analoga, leggermente diverso è il discorso per l’entry level, dove stanno nascendo numerose realtà in Asia o in Turchia. Questo semplifica molto l’analisi di mercato e il monitoraggio della concorrenza.

Altra differenza che ho notato riguarda la tipologia di business, in particolare nel processo di vendita: nel mondo dell’asportazione i clienti sono organizzati in strutture complesse e arrivare al vero decision maker che concretizza poi l’acquisto comporta il superamento di molti passaggi; nel settore lamiera invece ho constatato quanto più semplice sia arrivare a discutere direttamente con il management, facilitando molto le cose sia lato nostro sia lato cliente.

Prima ha parlato di “progetto Italia”, ci può fornire qualche dettaglio in merito?

Il progetto si basa su tre grandi pilastri, allineati con le nostre strategie di Gruppo. Il primo è la crescita in tutte le sue declinazioni (vendite, service, after-market, copertura del territorio, presenza marketing): questo segmento è andato molto bene in questi primi sei mesi, lo sforzo adesso è renderlo ripetibile per fare in modo che cresca anno dopo anno.

Il secondo è il consolidamento e rinforzamento della customer satisfaction: Bystronic è sinonimo di qualità e tecnologia, quindi la parte di supporto deve incontrare le aspettative dei clienti; per fare questo stiamo impostando KPI misurabili rendendo così il lavoro il più oggettivo possibile. Il terzo è la sinergia tra le varie filiali territoriali (tre in Italia) per sfruttare al meglio le economie di scala e creare così una delle strutture maggiori in Italia in ambito di macchine per lavorazione lamiera.

Simone Franza

 

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