Manifattura italiana: caro prezzi, scarsità di commodity ed export in crescita

Condividi

Edicola web

Nel 4° trimestre si conferma una frenata dell’economia italiana: preoccupano la scarsità di commodity, i prezzi alti dell’energia, i margini erosi e il numero ancora elevato di contagi. Ma il trend di risalita dovrebbe proseguire: dopo il rimbalzo del 3° trimestre (+2,7%), il Pil italiano è a -1,3% dal livello pre pandemia (da un minimo di -17,9%) ed è previsto completare il recupero a inizio 2022.

Le sfide per le aziende

Lo scenario per la manifattura sarebbe favorevole: a novembre il Pmi è salito ulteriormente (62,8 da 61,1), indicando espansione, grazie agli ordini in aumento. Tuttavia, l’impennata abnorme del prezzo europeo del gas e, quindi, dell’elettricità in Italia (+572% a dicembre sul pre crisi), se persistente, mette a rischio l’attività nei settori energivori. L’export italiano di beni (+2,5% sopra il pre crisi nel 3° trimestre) è rimbalzato in ottobre (+1,5% in valore), dopo il calo di settembre. A inizio 4° trimestre il livello è superiore al 3° in valore (+0,8%), ma inferiore in volume (-0,8%); ciò riflette il balzo dei prezzi di beni intermedi ed energia. In espansione le vendite intra Ue (+2,3% sul 3°), in calo le extra Ue (-0,8%), in particolare verso UK, Russia, Svizzera.

Le indicazioni per fine 2021 restano positive, ma in un quadro incerto: robusta espansione della domanda, secondo gli ordini manifatturieri esteri, ma persistenti colli di bottiglia nelle forniture.

Articoli correlati

La formazione del truciolo

Nella lavorazioni meccaniche ad asportazione di truciolo si usano vari tipi di utensili: quelli a punta singola, frese, punte a

Pmi, le nuove soglie dimensionali Ue

Adeguandosi ai mutati scenari economici, le previsioni della Direttiva Ue 2775/2023 rivedono le regole sulle soglie dimensionali delle piccole e medie