Shock energetico: si impenna il petrolio, picco esorbitante per il gas

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Come conseguenza delle tensioni geopolitiche, si è accentuato lo shock energetico: petrolio Brent da 99 dollari per barile il 21 febbraio a 200 dollari il 4 marzo; gas naturale in Europa da 72 a 204 euro per MWh.

I rialzi sono temporanei o persistenti? Non si può generalizzare, perché: le condizioni di mercato fisico mondiale sono molto diverse; la durata e l’estensione del conflitto sono difficilmente prevedibili. Prima della guerra si riteneva che i prezzi di alcune commodity, che avevano seguito il rally del petrolio, via speculazione finanziaria, sarebbero calati nel 2022. Lo scenario ora è da rivedere al rialzo. In altri mercati i prezzi erano attesi ancora elevati nel 2022, perché i rincari sono stati causati da una effettiva scarsità di offerta nello specifico mercato mondiale, quindi occorre tempo per investimenti in capacità produttiva, ad esempio per i metalli.

Fonte: “Rincari di energia e commodity: cause, impatti, prospettive” (Ciro Rapacciuolo, Centro Studi Confindustria – 8 marzo 2022).

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