Piante in grado di rimuovere i metalli pesanti dal suolo

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Un team di ricerca della Nanyang Technological University (NTU) e del National Parks Board (NParks) di Singapore ha scoperto che una serie di piante tropicali possono assorbire i metalli pesanti dai suoli.

L’indagine è stata condotta campionando 46 diverse specie native o naturalizzate a Singapore. Le piante si sono rivelate potenziali candidate alla fitodepurazione, l’attività cioè di assorbire contaminanti dal suolo. 12 specie in particolare risultano particolarmente efficaci. Tra queste la comune Cow Grass (Axonopus compressus), iperaccumulatori come la Brake Fern (Pteris vittata) e il Pennywort indiano (Centella asiatica).

Dopo il campionamento, gli scienziati hanno verificato la capacità di assorbimento delle piante. L’esperimento è stato condotto misurando il livello di presenza delle sostanze. I casi in cui c’era una concentrazione più elevata indicavano la capacità di immagazzinare. In particolare ci si è concentrati sulla capacità di assorbimento di metalli pesanti e metalloidi cercando di intervenire circa la purificazione dei trattamenti superficiali. Cadmio, arsenico, piombo e cromo: sostanze che possono essere reperite anche in natura nei suoli, ma la cui accumulazione risulta tossica. Accade ad esempio con le particelle derivanti dall’inquinamento dell’aria, che si depositano e accumulano sugli strati superiori dei suoli. I metalli pesanti che le piante potrebbero assorbire possono però derivare anche dall’utilizzo di prodotti sintetici come pesticidi, vernici, batterie, rifiuti industriali o domestici.

Nuove prospettive

La scoperta potrebbe fornire un’alternativa, ecologica e sostenibile, ai metodi industriali di bonifica. La purificazione dei suoli contaminati avviene infatti spesso con tecniche come
il lavaggio o la lisciviazione acida. Questi processi possono essere anche molto costosi e includere l’utilizzo di sostanze chimiche aggressive. In generale la rimozione dei metalli pesanti dai suoli mediante le piante potrebbe contribuire a risolvere una serie di limiti. Per bonificare infatti si fa ricorso a macchinari pesanti per gli scavi e il trasporto della terra, che espongono essere umani e animali agli inquinanti. La fitodepurazione è però un processo che guarda al lungo termine e ha tempi più lunghi.

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