Vi siete mai chiesti se i batteri emettono suoni? Se potessimo ascoltare i batteri, saremmo in grado di sapere se sono vivi o meno. Quando i batteri vengono uccisi usando un antibiotico, quei suoni si fermerebbero, a meno che chiaramente i batteri non siano resistenti al farmaco. Questo è esattamente ciò che un team di ricercatori della TU Delft è riuscito a fare, catturando il rumore lieve di un singolo batterio, ricorrendo al grafene.
Il grafene per il testing rapido della resistenza agli antibiotici
Grazie all’estrema sensibilità del grafene alle forze esterne, quando un batterio – per esempio i batteri E. coli. Cees Dekker. utilizzati negli esperimenti – entra in contatto con la superficie di un tamburo di grafene, genera oscillazioni casuali con ampiezze di pochi nanometri che, però, possono essere rilevate. Questi “battiti” su scala nanometrica possono essere quindi convertiti in tracce sonore e riprodotti. Un lavoro con potenziali implicazioni per il rilevamento della resistenza agli antibiotici: durante la sperimentazione si è potuto constatare, infatti, che i batteri resistenti all’antibiotico producevano oscillazioni dello stesso livello, mentre se suscettibili ai farmaci le oscillazioni subivano dei rallentamenti, fino a scomparire completamente, una o due ore dopo.
Per il futuro, i ricercatori mirano a ottimizzare questa piattaforma di sensibilità agli antibiotici unicellulari al grafene e a convalidarla rispetto a una varietà di campioni patogeni, per poterla utilizzare come un efficace strumento diagnostico nella lotta contro la resistenza a questa tipologia di farmaci, una minaccia sempre crescente per la salute umana in tutto il mondo.
https://phys.org/news/2022-04-bacterial-soundtracks-revealed-graphene-membrane.html