Potere ai Millennial per un comparto plastico più sostenibile

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Se ormai è appurato che l’inquinamento e il cambiamento climatico hanno un impatto diretto sul business, perché i produttori di materie plastiche non fanno della sostenibilità la loro prima priorità? Sembrerebbe una questione generazionale e di mentalità, basata ancora troppo spesso sui costi e con una visione di investimento a breve termine. Di più ampie e lungimiranti vedute sono invece i Millennial dell’industria della plastica votati
a trasformare il modo di fare impresa, anche se oggi, pur avendone titolo, non dispongono dell’autorità decisionale.

Un problema che riguarda tutti

Ne è convinta Patricia Miller, proprietaria e ceo di M4 Factory, anch’essa una Millennial, che vanta nel suo organico dipendenti della Gen Z (6%), Millennial (42%), Gen X (36%) e baby boomer (6%), sostenendo comunque l’importanza di avere una rappresentanza di tutte le generazioni per il passaggio delle competenze e delle conoscenze acquisite.

Anche la redditività rappresenta un ulteriore ostacolo nell’intraprendere azioni e nell’assunzione di responsabilità nei confronti dei rifiuti plastici e delle emissioni nocive. Finché i decision maker non considereranno i dividendi della pratica di revisione come veramente sostenibili, il problema non verrà risolto completamente.

Inoltre, bisogna tenere conto della pressione esercitata dalla nuova consapevolezza dei consumatori sui punti vendita e sugli OEM affinché richiedano l’attuazione di iniziative sostenibili da parte dei partner. Nonostante l’evidente impegno nei confronti del raggiungimento degli obiettivi delle metriche di sostenibilità, sarà necessario che questi vengano raggiunti concretamente. Gli enti governativi e le normative a riguardo daranno un ulteriore impulso all’adozione di pratiche eco-freindly, ma l’intera filiera del comparto deve farsi parte attiva del cambiamento nei confronti dell’intera comunità, adottando un approccio green a tutti i livelli.

La sostituzione della plastica vergine con plastica riciclata meccanicamente consente
di ridurre significativamente le emissioni di carbonio e la dipendenza dai combustibili fossili per la produzione di polimeri, andando sempre più verso un’economia circolare.

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