Il presente e il futuro del laser secondo Mazak

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È notizia recente che Mazak ha inaugurato a Cerro Maggiore lo European Technology Center Laser ponendo così l’Italia al centro della strategia di sviluppo europea del produttore nipponico. Meccanicanews.com ha colto l’occasione per intervistare Gaetano Lo Guzzo, Director Laser Business Europe di Mazak.

Mazak sta effettuando cospicui investimenti in tutta Europa, in particolare in Italia, e il nuovo Technology Center ne è la prova. Che cosa pone il nostro paese al centro della strategia di sviluppo di Mazak?
L’Italia è, insieme alla Germania, uno dei principali mercati per Mazak; in particolare è il primo per le tecnologie di taglio laser. Con l’avvenire della tecnologia fibra esso è stato “sdoganato”: non viene più acquistato solamente dal contoterzista che ha l’obiettivo di far lavorare la macchina 24/7 per giustificare gli alti costi di gestione ma, dal momento che questi ultimi sono notevolmente ridotti, anche aziende che ne fanno un utilizzo ridotto sono in grado di giustificare l’investimento delle macchine a taglio laser.
Il motivo per cui Mazak ha scelto l’Italia per costruire il polo dove concentrare tutto il proprio know-how in ambito laser, mostrando l’intera gamma di macchine per il taglio laser 2D, per il taglio laser del tubo e le automazioni connesse è la competenza acquisita dal personale locale in questa moderna tecnologia.
Gaetano Lo Guzzo, Director Laser Business Europe di Mazak
Quali sono i tre aspetti fondamentali che differenziano Mazak rispetto alla concorrenza?

Direi la filosofia dell’azienda, l’affidabilità e l’assistenza tecnica. Il primo aspetto è trasmesso direttamente dalla famiglia Yamazaki e mira proprio a creare un rapporto di familiarità con il cliente, privilegiando l’aspetto umano a quello commerciale con l’obiettivo di essere riconosciuti come consulenti e non come venditori. Affidabilità in quanto Mazak non vuole creare la macchina più performante sul mercato, bensì la macchina che garantisca le massime prestazioni sul lungo periodo.

Infine, il servizio è legato al primo punto: Mazak vuole che tutte le persone che entrano in contatto con il cliente siano percepite come una risorsa, dal tecnico al commerciale; questo aiuta a creare un clima di fiducia e customer satisfaction che spinge a creare solide collaborazioni, durature nel tempo.

Qual è la risposta di Mazak al principale trend tecnologico del mercato, ovvero l’aumento delle potenze dei laser?

È il mercato stesso che le richiede. Adesso siamo usciti con una sorgente da 15 kW; il vantaggio che riscontriamo, lato cliente, è una riduzione del rapporto costo/pezzo. Il vantaggio lato produttore è che con la tecnologia fibra a un aumento della potenza installata corrisponde un aumento solamente della potenza assorbita, peraltro inferiore rispetto al CO2, mentre i costi di gestione subiscono solo un leggero aumento.

Fino a dove si può arrivare?

Teoricamente esistono già sorgenti oltre i 100 kW di potenza, e anche noi stiamo lavorando per superare i 15 kW; oltre tale soglia però dovranno adattarsi i produttori di acciaio: un laser di 20 o 30 kW può tagliare senza problemi 50 mm di ferro o più con molti benefici rispetto a plasma e ossitaglio. Affinché ciò accada è però necessario che l’acciaio al carbone sia di qualità adeguata, cosa che difficilmente accade a quegli spessori.

Lato tecnologico quali sono gli ultimi sviluppi in casa Mazak?

In ambito di taglio laser 2D la OPTIPLEX 3015 NEO da 15 kW è un impianto che presenta molte innovazioni: la possibilità di andare a variare la densità di energia all’interno del fascio laser permette di avere un mode adatto a processare tanto le lamiere sottili quanto quelle spesse, generando un kerf più adeguato; una nuova testa di taglio capace di gestire in maniera intelligente i tre principali gas di taglio andando a miscelarli in modo più efficiente e un nuovo controllo numerico.

Invece nel mondo del tubo?

Abbiamo dotato la FG-220 e la FG-400 NEO di sorgente laser fibra con conseguenti benefici in termini di produttività, qualità di taglio e riduzione di consumi.

Come si muove Mazak in relazione alle automazioni?

Mazak ha una grande tradizione in termini di FMS, soluzioni di carico-scarico, sorting e quant’altro. Visto che siamo strutturati per grandi volumi ci occupiamo solo delle automazioni “standard” sebbene personalizzabili a piacimento. Qualora il cliente desideri soluzioni al 100% custom abbiamo una rete di partner qualificati che si occupa di studiare la migliore soluzione tailor-made.

Simone Franza

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