E’ tempo di grandi rincari

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Nel fotografare per Tecnologie del Filo una performance 2021 che si è dimostrata generalmente positiva per fatturati e volumi di produzione, Centro Marketing ha rilevato che la problematica comune a tutte le imprese italiane produttrici di molle è inevitabilmente il rally delle materie prime.

In esclusiva per Tecnologie del Filo gli analisti di Centro Marketing hanno realizzato e concluso lo scorso aprile l’indagine statistica a campione sull’andamento delle aziende italiane costruttrici di molle durante lo scorso 2021, mettendolo a confronto con quanto osservato l’anno precedente.

Come di consueto, le voci e i temi analizzati sono stati molteplici e tali da rendere ragione di un’ampia varietà di aspetti tipici del business del mollifici.

Innanzitutto, si è provveduto a tracciare un ritratto delle imprese del comparto in base al numero di addetti e classe dimensionale. In seconda battuta, la statistica ha posto la lente di ingrandimento sulle voci del fatturato, della produzione, degli ordini e – particolarmente indicativo e significativo – sul comportamento delle materie prime.

Ancora, si è cercato di comprendere quale sia la propensione delle produttrici di molle nei confronti dell’innovazione: si è infatti domandato loro a quando risalissero gli ultimi acquisti di tecnologie e macchine, anche alla luce del perdurare, con qualche modifica, degli incentivi 4.0.

Criteri d’indagine

A questo proposito, si è anche cercato di sapere quali criteri orientino e guidino la scelta delle macchine: se l’assistenza, i tempi di consegna o il rapporto fra qualità e prezzi. Quella dei mollifici di casa nostra (lo si potrà osservare anche con i riquadri delle successive pagine) è un’attività solida e competitiva nel mondo e proprio al posizionamento di quest’industria su scala internazionale sono stati dedicati altri quesiti specifici. Si è cioè domandato agli intervistati quanta parte della loro produzione sia indirizzata all’esportazione e quali su scala planetaria siano da considerarsi i concorrenti più agguerriti.

C’è, naturalmente, dell’altro. È importante vedere come e quanto le insegne tricolori del comparto siano intenzionate e disponibili a investire nel prossimo futuro e in quale direzione, sotto il profilo delle tecnologie produttive. Perché agli imprenditori, titolari e manager è stato altresì chiesto di esprimere un giudizio sulla qualità dei macchinari made in Italy e di quelli invece prodotti all’estero; su quali fra loro siano i migliori. Ultima tematica affrontata, l’ottenimento o meno delle certificazioni ambientali oppure di qualità.

 

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