Industria metalmeccanica: contributo positivo dalle esportazioni

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I volumi di produzione dell’industria metalmeccanica italiana nella media dei primi tre mesi dell’anno mostrano un calo dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e un incremento dell’1,3% nel confronto con l’analogo periodo dell’anno precedente.

Nell’ambito del settore si sono osservati andamenti produttivi tendenziali fortemente differenziati nei diversi comparti che compongono l’aggregato metalmeccanico.

Un contributo positivo all’attività produttiva è stato dato dalle esportazioni, che nel confronto con il primo trimestre 2021 hanno fatto registrare un +18,3%. Nello stesso periodo le importazioni in valore sono cresciute del 25%. Occorre osservare che i balzi dell’interscambio in valore sono stati influenzati da una marcata crescita dei valori medi unitari.

Un nuovo scenario globale

Con riferimento alle aree di destinazione, le esportazioni verso i mercati Ue sono aumentate del 20,4% mentre quelle verso i paesi terzi del 15,7%. È significativamente cresciuto l’export verso i principali paesi europei (Francia, Germania e Spagna) e verso gli Stati Uniti (+32,2% sul primo trimestre 2021), mentre per quanto riguarda Cina e Russia si è avuto un decremento attorno al 10%.

Con specifico riferimento alla Russia, nel singolo mese di marzo (con l’inizio dell’invasione dell’Ucraina) le esportazioni metalmeccaniche sono diminuite del 61,4% rispetto a
marzo 2021.

Infine i risultati dell’indagine relativi all’impatto della dinamica dei prezzi delle materie prime e la loro disponibilità sul mercato, confermano la difficile situazione già evidenziata nella precedente rilevazione. Quasi tutte le imprese partecipanti all’indagine (93%) nel primo trimestre hanno segnalato ulteriori rincari ed è pari al 70% la percentuale di chi ha dichiarato difficoltà di approvvigionamento.

Nei principali paesi dell’Unione Europea, rispetto all’ultimo trimestre del 2021, la produzione metalmeccanica, a fronte di una diminuzione dello 0,2% osservata nel nostro paese, è risultata stabile in Germania (+0,1%), mentre è cresciuta dello 0,4% in Francia e dello 0,6% in Spagna. Nel confronto tendenziale si evidenzia una flessione del 5,8% per la Germania, del 3,5% per la Spagna e dell’1,7% per la Francia, mentre in Italia si è registrata una sostanziale stabilità dei volumi.

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