3 falsi miti sulla leadership

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“Definire le regole è uno dei compiti principali del leader”: vero o falso? Leggete l’articolo per scoprire di più…

E’ una frase che ho sentito poche settimane fa in una realtà di costruzione stampi della provincia di Brescia. A dirla non è stato, come forse starete pensando, l’imprenditore senior di azienda famigliare, ma un un giovane disegnatore in forza nell’ufficio tecnico e progettazione da 18 mesi. Il ragazzo è stato assunto, come spesso accade, per le competenze tecniche (conosce il disegno tecnico e sa usare i software CAD/CAM indispensabili per l’attività), ma senza porre attenzione ai lati caratteriali dello stesso emersi sin da subito a detta di colleghi e responsabili.

Ultimamente il ragazzo sta dando del filo da torcere al proprio responsabile ed ecco il motivo per cui il titolare mi contatta chiedendomi di stilare un percorso di formazione e coaching per supportare il responsabile ufficio tecnico ad avere più polso, rafforzare la sua leadership e tenere a bada questo giovane disegnatore.

Durante il mio incontro con le persone coinvolte realizzo, sin da subito, che vi sono degli errori di fondo dovuti ad un disallineamento nella comunicazione interna: ciò non mi sorprende affatto. Una delle cause principali, se non addirittura la principale, del fallimento dei progetti di crescita ed espansione nazionale o internazionale delle imprese di costruzione stampi (e non solo) è proprio l’inefficacia della comunicazione interna che mette a repentaglio molti progetti, così come l’acquisizione di nuovi clienti. Quante volte si perdono ordini perchè ufficio tecnico e commerciale non vanno d’accordo? Ora però non voglio parlare di questo, sarà argomento di un prossimo articolo.

Molto spesso dimentichiamo che le relazioni, tanto coi clienti interni quanto con quelli esterni, dipendono dai rapporti che creiamo o meno e dalla fiducia che ispiriamo prima di quella che offriamo. Questo dovrebbe essere il compito del leader.

Ora voglio quindi condividere con voi 3 falsi miti sulla leadership che sono alla base di situazioni che ritrovo, spesso, nelle aziende in cui intervengo come formatrice e coach.

Riprendendo la frase di incipit, voglio sottolineare il primo falso mito: “Il leader definisce le regole”. Non è cosi: il leader non è colui o colei che definisce le regole! Le regole all’interno di un team vengono definite dai membri del team stesso (compreso il leader che è, come tutti gli altri, un team member). In questo modo si lavora su due elementi fondanti di ogni squadra o gruppo di lavoro: il senso di appartenenza e responsabilità.

Se come membro di un team (piccolo o grande che sia) partecipo alla definizione delle regole, sarò, indubbiamente, più propenso a rispettarle e farle rispettare.

La responsabilità nella definizione delle regole non è quindi del leader, così come lo stesso non è il solo responsabile della loro efficacia: ogni membro del team è co-responsabile dell’efficacia delle regole interne. Chiaramente, non sto parlando del classico regolamento interno aziendale che riguarda temi quali orario di lavoro, permessi… ma tutte quelle norme comporatamentali che vengono spesso lasciate al buon senso individuale, che, mi preme sottolineare, è un concetto aleatorio che non trova applicazione alcuna. In assenza di regole il buon senso non funziona.

In Giappone, riferendosi all’armonia all’interno di un team di lavoro in cui ogni membro è co-responsabile del raggiumento o meno degli obiettivi, si parla di spirito del WA che definisce il clima di interdipendenza tra i membri di un gruppo. Voglio chiedervi: cosa possiamo fare per creare o rafforzare l’armonia (WA) nel nostro team di modo che le comunicazioni siano più efficaci e i clienti ancora più soddisfatti?

Con-vincere

Il secondo falso mito che voglio sfatare è quello relativo alle abilità di convincimento che un leader deve possedere. Partiamo dal presupposto che con-vincere significa vincere insieme e, dunque, ogni volta che desideriamo convincere qualcuno dobbiamo tenere bene a mente che quel qualcuno ha un suo punto di vista che dobbiamo ascoltare ed accogliere. La soluzione migliore non è quindi quella di qualcuno che mi persuade o, ancora peggio, manipola con mezzucci poco etici e improvvisati, ma quella che viene condivisa nel team, compresa e accettata come la migliore possibile. Non è perciò il leader a dover decidere sempre e comunque, è invece compito del leader ascoltare (anche i membri del team che non hanno nulla, a suo modo di pensare, da dire: un buon leader sa che tale situazione non esiste).

All’interno di un team il leader sa adoperare l’ascolto attivo prima ancora di tattiche di persuasione efficaci. Sa inviare messaggi chiari e con-vincenti, sa negoziare e gestire (o meglio prevenire) eventuali conflitti, sa ispirare e guidare gli altri.

 

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