Negli ultimi anni, per migliorare le prestazioni e lâefficienza delle trasmissioni meccaniche, sono stati introdotti nuovi materiali e processi per la loro realizzazione. Viene qui presentata una panoramica sullo stato di avanzamento e innovazioni del settore, in particolare per quanto concerne gli ingranaggi.
Gli sviluppi nel campo dei nuovi materiali per le trasmissioni sono sempre di grande attualitĂ e meritano di essere monitorati regolarmente.
Si tratta, tuttavia, di un tema ampio, soggetto a diverse interpretazioni e considerazioni, caratterizzato da orizzonti temporali che spaziano dallâapplicazione immediata al futuro.
In alcuni casi, la novitĂ consiste nellâestensione ad altre applicazioni di materiali giĂ utilizzati nellâambito delle trasmissioni di potenza con prestazioni e densitĂ di potenza eccellenti, come elicotteri o auto da corsa: si tratta, ad esempio, di acciai con leghe particolari, tipicamente ottenuti attraverso processi volti alla riduzione dei difetti e in grado di assicurare elevata resistenza a fatica e, talvolta, anche altri requisiti, come la capacitĂ di resistere alle alte temperature o alla corrosione.
Il costo rappresenta il principale ostacolo alla diffusione di questi materiali.
Unâaltra novitĂ consiste nellâintroduzione di tecnologie di fabbricazione innovative, ad esempio la manifattura additiva, che possono portare ad ottenere componenti ottimizzati, ma che attualmente presenta alcuni limiti, soprattutto per quanto riguarda la resistenza a fatica dei componenti prodotti.
I materiali compositi rappresentano unâaltra soluzione combinando lâelevata rigiditĂ dei metalli con la deformabilitĂ dei materiali polimerici.
Le innovazioni legate al mondo degli ingranaggi sono incentrate nella riduzione del peso dei componenti cercando di mantenere adeguate caratteristiche di resistenza a fatica e usura.
Manifattura additiva
Lâintroduzione della manifattura additiva nella produzione di ingranaggi ha il principale vantaggio di poter ottimizzare la zona della cartella in modo da alleggerire (ottimizzare) al massimo il componente.

Per quanto riguarda i materiali utilizzabili nella produzione additiva, ogni lega necessita uno sviluppo specifico per poter essere adottata nel processo di fabbricazione.
Con la produzione additiva i limiti di producibilitĂ della fabbricazione convenzionale non sono piĂš validi, soprattutto per geometrie complesse, con sottosquadri e cavitĂ interne a forma libera; quindi, si aprono nuove possibilitĂ per la produzione di ingranaggi.
Unâinteressante applicazione è quella che consiste di aumentare lâefficienza del contatto dei denti, ottenuta integrando canali di refrigerante nei fianchi dei denti (fig. 1).
Unâaltra possibile applicazione è la produzione di corpi ruota ottimizzati acusticamente, che richiedono geometrie complesse.
Questa tecnologia è anche nota per la capacità di ridurre il costo di componenti complessi, di ridurre il numero di parti di assemblaggio negli assiemi di alto livello e di fornire prestazioni ottimali.
LâAM può essere utilizzato per ridurre i tempi di sviluppo del prodotto e il time-to-market.
Tuttavia, le proprietĂ dei materiali dei componenti prodotti in modo additivo non sono direttamente paragonabili a quelle dei componenti prodotti in modo convenzionale.
Una tipica rugositĂ superficiale di âbuoniâ processi additivi è di circa 200-500 Ra [2]; un esempio sono le macchine laser a letto di polvere.
Il pezzo finale avrà bisogno di un trattamento termico, che è un trattamento di rilascio dello stress o normalizzante per sviluppare la microstruttura che fornisce le proprietà meccaniche desiderate.
Ad esempio, utilizzando la tecnica di ottimizzazione strutturale in combinazione con la produzione additiva di metalli come 20MnCr5, è stata sviluppata una corona dentata di proprietà ingegneristiche ottimali [4].
Con questa combinazione sono state ottenute una riduzione del peso del componente e una forma piĂš rigida degli ingranaggi.
20MnCr5 è un acciaio a media resistenza in grado di essere cementato, comunemente riconosciuto come uno dei punti di riferimento per gli ingranaggi da cementazione grazie allâelevata resistenza allâusura, alla resistenza meccanica e al rapporto costo/prestazioni.
Le caratteristiche meccaniche di 20MnCr5 sono paragonabili a una resistenza media di parti meccaniche normalmente prodotte mediante fusione o fresatura.
Inoltre, le curve di tempra mostrano che gli ingranaggi AM raggiungono la profonditĂ di tempra richiesta per il fianco del dente, ma hanno valori inferiori per la sezione del fianco del dente.
La durezza del nucleo degli ingranaggi stampati AM è di circa 90 HV inferiore rispetto agli ingranaggi di riferimento in acciaio battuto 16MnCr5; quindi, sarĂ necessaria unâulteriore ottimizzazione del processo di trattamento termico (fig. 2).
Attraverso unâanalisi FE di un differenziale con lâingranaggio in esame, si osservano i seguenti risultati: riduzione del peso di oltre il 13%, e una diminuzione delle variazioni di rigiditĂ del dente in direzione radiale del 42,5% e in direzione tangenziale del 69,4%.

Secondo lo studio [5] è stato rivelato che i valori di densitĂ e durezza degli ingranaggi prodotti dalla produzione additiva per un acciaio 420 (DMLS – Direct Metal Laser Sintering) sono abbastanza simili a quelli convenzionali (i valori sono mostrati nella tabella 1); tuttavia le proprietĂ della superficie sono diverse.
Pertanto, i tipi di danni che si verificano nelle stesse condizioni operative differiscono.
Il rilevamento tempestivo di eventuali guasti è importante per limitare lâaumento dei costi e dei tempi causati dai danni alle macchine.
Gli ingranaggi prodotti dalla produzione additiva si usurano maggiormente, ma la perdita di peso (che è una misura dellâusura) è per lo piĂš causata da polveri non sinterizzate.
Tuttavia, nelle stesse condizioni operative, è stato riscontrato che la tecnica di produzione ha scarso effetto sullâefficienza.
Il processo di lucidatura superficiale applicato in aggiunta agli ingranaggi prodotti dalla produzione additiva non comporta alcun cambiamento nellâefficienza, ma ha un effetto preventivo sui danni da contatto superficiale causati dalle alte velocitĂ .
In figura 3 sono mostrati due esempi di ingranaggi prodotti con DMLS con e senza lucidatura e le rispettive analisi cristallografiche.
Ingranaggi compositi/ibridi
Una dentatura in acciaio realizzata con le attuali tecnologie non ha eguali per prestazioni di fatica, flessione e contatto ma lo stesso acciaio non rappresenta necessariamente la soluzione ottimale per il corpo ruota, che potrebbe invece beneficiare di una geometria leggera, realizzabile con un processo additivo, o dallâutilizzo di un tecnopolimero per modificarne il comportamento dinamico.
Per questi motivi, gli ingranaggi compositi rientrano pienamente nellâattuale tendenza orientata allâutilizzo di nuovi materiali o, comunque, a un diverso approccio alla progettazione con i materiali.
Lâ approccio progettuale è scalabile, cioè è relativamente facile aumentare il contenuto di compositi nella parte per soddisfare i requisiti di alleggerimento o passare a un maggiore contenuto di metallo.
I denti degli ingranaggi in acciaio possono beneficiare di rivestimenti molto duri, come ad esempio il carbonio amorfo, utilizzato per migliorare le prestazioni o lâefficienza delle superfici.

Dâaltra parte, il comportamento termico degli ingranaggi in materiale polimerico può essere migliorato attraverso lâuso di inserti metallici, in grado di resistere alla caduta delle prestazioni causati dallâinnalzamento della temperatura.
Lâadesivo è diventato un componente importante nellâinterfaccia composito/metallo, esso assorbe lâinevitabile dilatazione termica.
Finora, il materiale composito e il legame adesivo acciaio/composito si sono dimostrati in grado di gestire temperature, carichi ed esposizione allâolio allâinterno di un riduttore.
I test statici mostrano che le caratteristiche di interblocco meccanico forniscono una resistenza sufficiente per il carico torsionale [6].
Gli ingranaggi cilindrici compositi hanno mostrato un risparmio di peso di quasi il 30% rispetto agli ingranaggi interamente in acciaio; alcuni studi attuali prevedono un risparmio di peso del 50%.
Uno schema di un ingranaggio composito è proposto nella figura 5. Lo spessore della corona è il parametro piÚ importante per la riduzione del peso, quindi dovrebbe essere definito correttamente.
In uno studio [7], esaminando il comportamento di un ingranaggio composito con CFRP (plastica rinforzata con fibre di carbonio) si è osservato che la tensione di trazione alla radice del dente diminuisce allâaumentare dello spessore del bordo.
La sollecitazione di trazione alla radice dellâingranaggio ibrido con uno spessore del cerchio di 0,5 mm è superiore dellâ11% rispetto a quella dellâingranaggio interamente in acciaio.
Questo rapporto diminuisce al 4,6% e allâ1,9% negli ingranaggi ibridi con uno spessore della corona rispettivamente di 1âm e di 1,5âm.
Dopo il valore di 1,5âm (dove m è il modulo della dentatura), non câè quasi alcuna differenza nella sollecitazione alla radice tra lâingranaggio in acciaio e lâingranaggio ibrido.
Altri studi hanno confermato questi risultati [8]: attraverso unâanalisi agli elementi finiti, è stato esaminato lo stress alla radice del dente e quindi la deformazione totale del dente per il calcolo della rigiditĂ per ingranaggi ibridi con nucleo in alluminio e nucleo in composito.
Lâeffetto dello spessore del bordo sulla rigidezza del dente per lâalluminio è illustrato nella figura 6, insieme allâandamento della rigidezza in funzione dello spessore radiale nel caso di ingranaggi bimateriali, ossia con nucleo composito.
Per uno spessore di 0,5âm, lâingranaggio in acciaio/composito ha una rigiditĂ media inferiore del 13,5% rispetto allâingranaggio interamente in acciaio.

Quando si confrontano i materiali, si vede chiaramente che il nucleo in CFRP è straordinariamente superiore al nucleo in lega di alluminio.
Il nucleo in CFRP ha uno stress alla radice inferiore del 13% e del 3,5% rispetto alla lega di alluminio rispettivamente per 0,5 xm e 1 xm.
In aggiunta a questo, in media il peso dellâanima in CFRP è inferiore dellâ8% rispetto alla lega di alluminio per lo stesso spessore.
Per lâingranaggio in acciaio/composito con uno spessore dellâanello di 1,5 xm, i valori di sollecitazione sono quasi gli stessi con lâingranaggio completamente in acciaio, mentre il peso dellâingranaggio è inferiore del 38% rispetto allâingranaggio completamente in acciaio.
Dunque, il design acciaio/composito è superiore al design ibrido acciaio/alluminio in termini di sollecitazioni, rigidità e peso.
Si potrebbe dire che un grande risparmio energetico potrebbe essere assicurato utilizzando ingranaggi ibridi acciaio/composito con un corretto spessore del cerchio dellâanello, in quanto viene assicurata una riduzione non eccessiva del peso mentre i valori di sollecitazione e rigiditĂ sono leggermente influenzati.
Altro vantaggio legato allâimpiego dei compositi è lo smorzamento acustico [9]; sostituendo parte del metallo con compositi, si può interrompere il percorso di trasmissione delle vibrazioni dai denti dellâingranaggio al centro dellâalbero, ciò aiuta a ridurre il rumore generale e allo stesso tempo a ridurre il peso dellâingranaggio senza sacrificare le buone prestazioni di carico.
Ciò è confermato anche da unâindagine sperimentale [10] in cui, utilizzando il metodo degli elementi finiti, sono state eseguite analisi di ottimizzazione, vibrazione e rumore per calcolare lâSPL (livello di pressione sonora) per ingranaggi in acciaio puro e âibridiâ, separatamente.

La riduzione dell’SPL dellâingranaggio ibrido si osserva confrontandola con quella di un ingranaggio in puro acciaio.
Per ridurre al minimo il peso dellâingranaggio ibrido, lâottimizzazione del design viene applicata considerando la resistenza a fatica dellâacciaio e del materiale composito: si è considerato un materiale costituito da lunghe fibre aramidiche disposte casualmente in una resina fenolica utilizzando il metodo di produzione a umido.
Il materiale composito aramidico/fenolo è inserito radialmente tra il mozzo e il dente per ridurre il rumore e il peso.
I risultati dello studio confermano la riduzione di rumorositĂ del 43,2% circa.
Diminuirebbero anche il numero di manutenzioni e riparazioni, perchĂŠ questi ingranaggi avrebbero densitĂ inferiori e coefficienti di smorzamento piĂš elevati rispetto alle leghe per ingranaggi in acciaio convenzionali.
Gli ingranaggi e i componenti in materiale composito rinforzati in fibra di carbonio si propongono come una scelta eccellente anche per le proprietĂ auto-lubrificanti.
Queste caratteristiche permettono di estendere il ciclo di vita e di risparmiare tempo per la produzione. [11]
Altro materiale ideale per ingranaggi compositi è il carbonio epossidico, il quale mostra un comportamento migliore rispetto ad altri materiali quali la ghisa e lâallumina carburo silicio.
Dallâanalisi di un cambio è emerso che la resina epossidica di carbonio presenta una minore deformazione, indotta dalla trazione degli ingranaggi, e ha una maggiore resistenza alle vibrazioni.
Ricerche sugli ingranaggi compositi sono state effettuate anche in ambito aerospaziale, come dimostrano i test sperimentali presso il Glenn Research Center della NASA [12].
I componenti leggeri e ad alta resistenza sono molto importanti per i sistemi di azionamento aerospaziali.
Gli ingranaggi ibridi testati hanno funzionato con successo per oltre 300 milioni di cicli a 10.000 giri/min e 553 pollici per libbra di coppia (circa 63 Nm).
Inoltre, sono risultati piĂš leggeri del 20% rispetto agli ingranaggi interamente in acciaio.

Lâingranaggio presenta un vuoto esagonale riempito da dodici strati di composito preimpregnato intrecciato triassialmente. Altre due pile di strati simili sono state sovrapposte allâinterfaccia acciaio-composito.
Ă stata utilizzata unâarchitettura a treccia in modo che le proprietĂ di rigiditĂ nel piano fossero quasi uguali in tutte le direzioni. Un esempio è mostrato nella figura 7.
I materiali con queste caratteristiche hanno il potenziale per produrre un progetto con un rapporto peso/potenza molto elevato.
Un altro studio [13] ha esaminato questa tipologia di ingranaggi e i risultati attestano quanto giĂ dimostrato dal Glenn Research Center della NASA.
Inoltre, al fine di stimare le proprietĂ dei materiali, per materiali compositi e layout alternativi, sono stati fabbricati e testati pannelli compositi.
Per ciascun pannello è stata condotta unâanalisi agli elementi finiti per stimare le proprietĂ ortotropiche del materiale. Le proprietĂ del materiale stimate sono state quindi utilizzate nel modello di ingranaggio ibrido.
I risultati per gli ingranaggi ibridi sono simili e mostrano riduzioni di peso comparabili tra il 14,7 e il 18,4% rispetto al caso interamente in acciaio.
Ingranaggi polimerici ibridi
Le informazioni sulla progettazione e sulle prestazioni degli ingranaggi in composito polimerico sono ancora molto limitate, per cui la loro applicazione e diffusione è abbastanza controllata.
I vantaggi rispetto al metallo sono “in primis” prezzo e possibilitĂ di operare in assenza di lubrificazione.
Gli ingranaggi in polimero sono piĂš leggeri di quelli in acciaio, possono essere molto piĂš efficienti e ridurre al contempo lâemissione acustica, tuttavia sono meno prestazionali. Vengono prodotti facilmente mediante stampaggio a iniezione.
Tuttavia, lâampia ricerca condotta finora per comprendere il comportamento degli ingranaggi al fine di ottenere una trasmissione di potenza elevata, in particolare nelle applicazioni di cambi leggeri per motociclette e veicoli elettrici, si concentra fortemente sulle coppie di ingranaggi in metallo-polimero [14].
Indagini sperimentali sono state condotte su coppie di ingranaggi POM (poliossometilene) e GFR POM (POM rinforzato con fibre di vetro).
Sia le coppie di ingranaggi POM che GFR POM mostrano una chiara coppia di transizione dellâusura per una data velocitĂ di marcia.
Al di sopra della coppia di transizione il tasso di usura accelera rapidamente causando un guasto termico, mentre al di sotto della coppia di transizione gli ingranaggi hanno un tasso di usura specifico molto basso.
Sono stati osservati miglioramenti significativi delle prestazioni per gli ingranaggi POM GFR, con un aumento di circa il 50% della capacitĂ di carico rispetto agli ingranaggi POM non rinforzati [15].
Recenti confronti sperimentali tra PEEK (polietere etere chetone) rinforzato con fibra di carbonio e ingranaggi in nylon hanno mostrato che la capacità di carico ad alta temperatura di esercizio del primo è superiore a quella di altri ingranaggi compositi.

In accordo a quanto si trova in letteratura, la maggiore limitazione allâutilizzo di ingranaggi polimerici è rappresentata da problemi di tipo termico.
Una limitazione importante, comune a diversi materiali per ingranaggi polimerici, (come poliacetilato e poliammide) è la loro bassa conduttività termica.
Questo problema può essere risolto usando inserti metallici [16] impregnati nella matrice polimerica che promuovano la dissipazione del calore andando a diminuire la temperatura operativa e aumentando la capacitĂ di carico dei denti, ottimizzando la geometria del dente dellâingranaggio per ridurre le perdite di potenza e il calore generato nel contatto.
Una rappresentazione di un ingranaggio con inserto metallico è presentata nella figura 8.
Lâinserto metallico promuove una diminuzione della temperatura massima, ma implica un incremento del peso del dente del 3% ca. se si utilizza lâalluminio, del 17% o del 14% se si scelgono rispettivamente il rame o lâacciaio.
Risultati sperimentali dimostrano come il rame sia il materiale piĂš efficace per ridurre la temperatura massima sul dente; tuttavia, lâalluminio è il miglior compromesso tra comportamento termico, peso e possibilitĂ di produzione.
Conclusioni
I vantaggi nellâutilizzo di materiali innovativi sono molteplici, tuttavia questi materiali sono ancora oggetto di ricerca e di studio.
La produzione additiva è diventata uno strumento affidabile per la produzione personalizzata di piccoli lotti o per la prototipazione e ha accelerato la conversione dei progetti CAD in realtà .
Il processo è affidabile, riduce i tempi di realizzazione della progettazione e offre nuove possibilitĂ geometriche, motivo per cui, oltre al suo utilizzo nelle applicazioni di prototipazione, potrebbe anche essere considerato per lâuso nellâingegneria meccanica tradizionale se le condizioni lo consentano.
Il principale vantaggio è legato alla riduzione del peso del componente, e questo risultato, soddisfa pienamente il target di abbassamento dei consumi e delle emissioni nel settore automotive, inserendosi in unâottica piĂš sostenibile.

Meno costoso è lâutilizzo di materiali compositi, pur garantendo ottime prestazioni in esercizio.
La riduzione del momento di inerzia, la riduzione di peso, la maggiore resistenza alla corrosione e altri vantaggi riscontrabili nelle indagini sperimentali qui citate, sono ottimi presupposti che fanno ben sperare in ambito meccanico, tuttavia le applicazioni sono ancora limitate dalla scarsa conoscenza dei benefici apportati da questi materiali innovativi; quindi solo con la sperimentazione, lo studio e la continua ricerca, si potrĂ parlare in futuro di una vera e propria rivoluzione nel campo dei materiali.
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