Le promesse della tecnologia moderna per un mondo più green

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Sempre di più, l’idrogeno rappresenta una valida alternativa sostenibile alla crisi del gas, che ormai sta interessando tutto il mondo. Ma trovare un materiale in grado di immagazzinare enormi quantità di gas per un’applicazione pratica e sicura rimane indubbiamente una delle sfide più critiche. Ed è proprio qui che la recente scoperta dei ricercatori della Deakin University potrebbe contribuire a superare una delle principali barriere che impediscono una maggiore diffusione dell’energia da idrogeno. Il team di scienziati, infatti, ha messo a punto un processo innovativo per separare, immagazzinare e trasportare enormi quantità di gas in modo sicuro e senza sprechi.

Il lavoro descrive un metodo meccanochimico, completamente diverso da quelli tradizionali di raffinazione del petrolio, per separare e immagazzinare i gas, che utilizza una frazione minima dell’energia e con zero rifiuti.

Un materiale dalla proprietà uniche

L’ingrediente speciale impiegato nel processo è la polvere di nitruro di boro, ottima per assorbire le sostanze perché nonostante le dimensioni ridotte ha una grande superficie di assorbimento e può essere riutilizzata più volte per eseguire lo stesso processo di separazione e stoccaggio dei gas. Durante il processo, la polvere di nitruro di boro viene inserita in un mulino a sfere insieme ai gas che devono essere separati. Quando la camera ruota a una velocità sempre più elevata, la collisione delle sfere con la polvere e la parete della camera innesca una speciale reazione meccanochimica che porta all’assorbimento dei gas nella polvere. Una volta assorbito, il gas può essere trasportato in modo sicuro e semplice. Poi, quando necessario, la polvere può essere semplicemente riscaldata sottovuoto per rilasciare il gas inalterato.

Il processo di assorbimento dei gas “mediante macinazione a sfere” consuma 76,8 KJ/s per immagazzinare e separare 1000 litri di gas.

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