Scarafaggi cyborg wireless a batteria solare

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scarafaggi cyborg

I ricercatori del RIKEN Cluster for Pioneering Research (CPR), in Giappone, hanno progettato un sistema per la creazione di scarafaggi cyborg telecomandati, utile per ispezionare e monitorare l’ambiente.

Usare insetti cyborg per ispezionare le aree pericolose e monitorare l’ambiente potrebbe diventare una realtà, grazie a una ricerca del RIKEN Cluster for Pioneering Research (CPR), in Giappone, pubblicata sulla rivista npj Flexible Electronics.

Per essere pratici, gli insetti cyborg, devono essere controllati a distanza per lunghi periodi di tempo.

Questo richiede il controllo senza fili dei segmenti delle zampe e una batteria minuscola ma adeguatamente carica. Più facile a dirsi che a farsi.

Guidati da Kenjiro Fukuda, i ricercatori giapponesi si sono ispirati agli scarafaggi del Madagascar, che sono lunghi circa 6 cm.

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Kenjiro Fukuda, Senior Research Scientist.

Sulla parte dorsale del torace hanno montato il modulo di controllo delle zampe wireless e la batteria ai polimeri di litio utilizzando una specie di zaino appositamente progettato.

Lo zaino è stato modellato sul corpo di un modello di scarafaggio e stampato in 3D con un polimero elastico per adattarsi perfettamente alla superficie curva dello scarafaggio, rimanendo stabile sul torace per più di un mese.

Sul lato dorsale dell’addome è stato invece montato il modulo a celle solari organiche ultrasottili di 0,004 mm di spessore che dovrebbe raggiunge una potenza di 17,2 mW, più di 50 volte maggiore della potenza degli attuali dispositivi di raccolta di energia all’avanguardia sugli insetti viventi.

Una volta che i ricercatori hanno integrato questi componenti, insieme ai cavi che stimolano i segmenti delle gambe, i ricercatori hanno testato gli insetti, usando il telecomando wireless.

La batteria è stata caricata con pseudo-luce solare per 30 minuti.

«Poiché la deformazione addominale non è esclusiva degli scarafaggi, la nostra strategia può essere adattata ad altri insetti come i coleotteri, o forse in futuro anche insetti volanti come le cicale» commenta il capo della ricerca Fukuda.

 

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