La moderna macchina utensile

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Prestazioni, efficienza, qualità della lavorazione, ma anche attenzione all’ergonomia e all’approccio user friendly: è l’identikit della moderna macchina utensile.

Il mondo della macchina utensile, ormai da alcuni anni, sta vivendo un momento di forte cambiamento, dettato tanto dall’evoluzione tecnologica quanto dal contesto sociale, e il punto di partenza per ogni riflessione riguarda quello di cui si dispone oggi: macchine utensili altamente performanti, in grado di lavorare pressoché tutti i materiali, dai ferrosi ai compositi. Chiaramente è un’ottima cosa. Ma c’è dell’altro: lo sviluppo dell’informatica e, più ancora, l’applicazione dell’IT ai processi produttivi e alla macchina utensile. Oggi è impensabile una lavorazione che non coinvolga i software, dal PLC alla sensoristica più o meno avanzata, e questo è un aspetto fondante della moderna macchina utensile, dove l’automazione di processo è strategica per il raggiungimento di determinate performance e dell’efficienza. Ma c’è un’altra certezza, da non sottovalutare: le risorse umane e la poca attrazione che ultimamente sta esercitando la meccanica. Da qui la difficoltà, comune a molte realtà produttive, di trovare personale adeguato. Quindi, cosa aspettarsi dalla moderna macchina utensile? Che lavori, e lavori bene, soddisfacendo tutti i requisiti di prestazioni e qualità finale, ma anche che tenga presenta che “dietro” ogni macchina c’è un uomo e quindi non vanno sottovalutati l’aspetto ergonomico e l’“interazione amichevole” con gli addetti.

Oggi la tendenza è quella di ridurre al minimo l’intervento umano, sia per una carenza di figure professionali adeguate sia per la consapevolezza che l’“errore umano è sempre in agguato” e, naturalmente, capita nei momenti meno opportuni. Ovviare ai problemi di formazione degli addetti e all’insorgere di errori è possibile grazie alla raccolta dati e alla relativa gestione che comporta l’introduzione di processi automatizzati, che però vanno seguiti in maniera user friendly, cioè secondo quelli che ormai sono logiche condivise, come insegna l’uso di tablet e smartphone o delle app.

Il concetto di macchina utensile è quindi in continua evoluzione ed è destinato a subire una trasformazione radicale diventando sempre più un item all’interno dell’anello che rappresenta il processo produttivo.

Ergonomia: perché?

Cosa si intende per ergonomia? Da un punto di vista tecnico, viene definita come la “disciplina scientifica che interessa l’interazione tra gli uomini e gli altri elementi di un sistema e che formula poi principi, dati e metodi per il lavoro quotidiano”. In altre parole, partendo dallo studio fra le performance lavorative e il benessere degli addetti, porta alla progettazione di prodotti, ma anche di processi, che “utilizzino le capacità di un individuo, tenendo conto delle sue esigenze fisiologiche e psicointellettive”.

Nel caso della macchina utensile, l’ergonomia individua, in funzione del tipo di macchina e della destinazione d’uso presunta, tutti quei parametri che facilitano e rendono più corretto rapporto uomo-macchina, cercando di eliminare i possibili fattori negativi: sono quindi le “condizioni di lavoro” che si adattano agli addetti e non il contrario. Si tratta di un notevole salto, dettato dalla sempre maggiore attenzione alla salubrità dell’ambiente di lavoro, incluso quindi anche lo stato di salute dell’individuo, che, diversamente, in alcuni casi potrebbe risultare compromessa anche in maniera seria, vedi problemi posturali, affaticamento muscolo-scheletrico, compromissione della vista, solo per citarne alcuni. Se in passato l’ergonomia di una macchina utensile era stato considerato un aspetto secondario, relegato più all’estetica o alla comodità dell’operatore, oggi è ben chiaro il legame che esiste fra “metodi operativi ad elevato valore aggiunto” e la competitività, dunque, in ultima analisi, con la marginalità.

 

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