Applicazioni della tecnica di produzione del vuoto

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Pochi ma significativi esempi di applicazioni della tecnica di produzione del vuoto, che testimoniano non solo la vivacità e versatilità di questo particolare settore, ma anche lo sforzo nell’offrire risposte mirate a esigenze specifiche.

Con la terminologia “aria compressa” si fa riferimento ad aria in pressione mediante macchine pneumofore, come i compressori oppure accumulata all’interno di particolari serbatoi, che alimenta successivamente un determinato circuito interconnesso a un processo industriale. Parimenti, quando si discorre di vuoto pneumatico, ci si riferisce ad apparecchiature meccaniche che lavorano con un gas avente pressione inferiore a quella atmosferica, invece che con pressioni relative superiori.

L’articolo analizza alcune delle più significative applicazioni del vuoto nei sistemi produttivi e nelle tecniche di presa, che permettono la movimentazione manuale o automatizzata di carichi; la tecnologia usata presenta molte analogie coi sistemi oleodinamici, ma, proprio rispetto a quest’ultimi, i sistemi pneumatici alla fine risultano in molteplici casi più idonei e presentano significativi minori consumi energetici.

Pieno e vuoto

Tra le tante unità di misura della pressione, nell’ambito della tecnologia del vuoto a cui fa riferimento questo articolo, c’è l’unità di misura derivata del Sistema Internazionale (SI) denominata Pascal (Pa), con i suoi multipli e sottomultipli fra cui si citano i kilopascal (kPa). Sovente si utilizzano ancora altre unità di misura “pratiche” o che derivano da altre nomenclature, come ad esempio atm (atmosfera standard), bar, psi, mm H2O e mm Hg.

I diversi intervalli di pressione per la realizzazione del vuoto variano a seconda della sua applicazione pratica: per le apparecchiature descritte in questo articolo, riguardanti la movimentazione con il vuoto, è sufficiente un vuoto relativamente ridotto, spesso definito come vuoto grossolano e tale valore di pressione varia da 1 mbar alla pressione ambiente (1013 mbar). Nella ricerca scientifica, spesso è necessario raggiungere valori di vuoto molto spinti, nell’ordine di 10-10 Pa, come ad esempio in particolari elementi di macchine acceleratrici di particelle.

 

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