La meccanica nel 2023: le previsioni

Condividi

Edicola web

Edicola web

La meccanica nel 2023: scenari, previsioni e risorse. Lo scenario previsionale per il 2023 annuncia un trend positivo, seppur meno performante del 2022. Ma un prezioso supporto potrebbe arrivare dagli strumenti agevolativi della nuova Legge di Bilancio.

Il 2022, nonostante tutto, è stato un anno che ha mostrato risultati positivi, seppur non generalizzati: è iniziato molto bene ma, in corso d’opera, ha dovuto schivare una serie di sorprese poco piacevoli. A consuntivo di tutto ciò, raccogliamo le opinioni delle associazioni di categoria, evidenziando i dati riportati e visualizzando quello che è lo scenario per il futuro. Questo flusso di informazioni va però riletto, alla luce della nuova Legge di Bilancio, varata il 29 dicembre 2022, ed efficace dal 1° gennaio 2023. Quanto previsto dalla manovra finanziaria potrebbe influire in maniera diretta sulle sorti del comparto meccanico, offrendo un nuovo slancio e supportando le aziende.

Le previsioni di Ucimu

Secondo Ucimu, il comparto che raggruppa macchine utensili, robot, automazione e prodotti a questi ausiliari, il 2022 è stato un ottimo anno: le imprese del settore hanno segnato un livello di fatturato molto elevato, come non accadeva da anni, con un trend che si annuncia positivo anche nel 2023.

La domanda interna è stata sostenuta dagli incentivi 4.0, grazie alle ottime aliquote del 2022 che, però, nel 2023 si dimezzeranno. Il portafogli ordini risulta molto “ricco”, al netto di tutte le problematiche che le imprese hanno dovuto affrontare e che potrebbero riproporsi nell’anno in corso. Nonostante le ottime performance, infatti, nel 2022 le imprese hanno comunque dovuto affrontare alcuni disagi causati da fattori esogeni. La mancanza di componenti elettriche e elettroniche, l’incertezza geopolitica causata dalla guerra in Ucraina e, soprattutto, il caro energia hanno messo a dura prova il sistema. Questo, però, è rimasto resiliente, sebbene si sia creato un malcontento diffuso, sia per i produttori (che hanno quindi subito ritardi nella fatturazione), sia per gli acquirenti, in particolare in ambito 4.0.

In tutti i casi, nel 2023 la produzione dovrebbe crescere di 4,3 punti, arrivando a 7.6 miliardi, favorita dall’incremento delle esportazioni (+3,1%), con un valore che si attesta sui 3.4 miliardi. Si prevede, altresì, una crescita delle consegne anche sul mercato interno, con un +5,3%, per 4.2 miliardi di fatturato. Crescerà quindi il consumo (+3,7%) supportato dalla produzione nazionale e dalle importazioni (+1,3% per 2.6 miliardi). Molto interessante il rapporto tra export e produzione, che si attesta sul 44,6%, secondo le previsioni per il 2023, e risulta in diminuzione. Questo evidenzia, quindi, un maggiore assorbimento da parte del mercato nazionale, e lo conferma anche l’analisi degli ordini effettuati nel 2022, con una copertura assicurata fino a giugno 2023 – uno dei più alti valori degli ultimi 30 anni.

 

Articoli correlati

transizione

PNRR: al via Transizione 5.0

Finalmente ci siamo: si delinea con sempre maggiore precisione la strategia per la Transizione 5.0. Nel decreto legge “Pnrr”, approvato