Trattori: “boom” di vendite in India

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Nel 2009 il mercato indiano assorbiva già 340 mila trattrici, un numero che lo collocava tra i più consistenti a livello mondiale; ma negli anni successivi i volumi di vendita sono cresciuti ulteriormente, raggiungendo livelli impensabili.

Secondo le statistiche fornite da Agrievolution, l’associazione dei paesi produttori di macchine agricole della quale fa parte l’associazione dei costruttori indiani FICCI, negli anni 2018-2019 le vendite sono pressoché raddoppiate rispetto al 2009, toccando rispettivamente quota 800 e 724 mila, per superare il milione di unità nel 2021.

Il primato indiano

L’attuale livello di vendite supera di gran lunga tutti i maggiori mercati del mondo,
se si pensa che la Cina nello stesso 2021 ha raggiunto le 470 mila trattrici vendute, gli Stati Uniti si sono attestati a quota 318 mila e l’Unione europea a quota 180 mila.

La meccanizzazione del paese – avvertono gli analisti del settore agromeccanico – deve essere valutata in base ai quantitativi venduti, ma anche in base alla qualità delle tecnologie acquisite. L’agricoltura indiana punta a incrementare le produzioni ortofrutticole e le colture specializzate, e a meccanizzare tutte le principali filiere produttive, non ultima quella delle bioenergie, che possono, attraverso lo sfruttamento dei residui forestali, dei sottoprodotti delle lavorazioni agroindustriali e dei liquami zootecnici, fornire importanti quantitativi di energia, necessari per le attività produttive e per i fabbisogni quotidiani soprattutto delle aree e delle comunità rurali. Per tutte queste necessità occorrono trattrici, attrezzature e macchinari più specializzati ed efficienti, e questo promette ulteriori sviluppi per il mercato indiano, nonchè un’offerta di soluzioni sempre più ampia e diversificata.

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